L’immobiliare continua a sostenere la corsa della sterlina
Nuove tensioni dall’immobiliare britannico innescano l’ennesima seduta di rafforzamento per la sterlina. Con il mercato che ormai sembra sempre più convinto che il primo incremento del costo del denaro in Gran Bretagna sarà varato nell’anno corrente, la sterlina sta aggiornando i massimi da quasi sei anni nel cambio con il dollaro e spingendosi a livelli che non si vedevano da un anno e mezzo nell’incrocio con la moneta unica.
Il rafforzamento dell’economia, il forte calo del tasso di disoccupazione e un’applicazione pratica del “Funding for Lending Scheme” troppo orientata verso l’immobiliare, a giugno hanno fatto salire i prezzi delle abitazioni britanniche, secondo l’indice elaborato da Nationwide, dell’1% mensile e dell’11,8% annuo. Il prezzo medio delle abitazioni acquistate tramite prestiti concessi da Nationwide è salito a 188.903 sterline, il livello più elevato dall’inizio della serie storica, nel 1991 (il precedente picco era stato toccato nel 2007).
Sempre oggi è arrivato il dato relativo il sentiment del comparto delle costruzioni, cresciuto a giugno per il 14° mese consecutivo (da 60 a 62,6). In questo contesto la Bank of England, come già anticipato dal chairman Mark Carney, potrebbe anticipare l’incremento dei tassi, inizialmente previsto per il 2015, per frenare la corsa dell’immobiliare d’Oltremanica.
Sul valutario il cable, il cambio sterlina/dollaro, è salito fino a 1,7176, il livello maggiore dall’ottobre 2008, superando gli 1,7167 di ieri. Sterlina mostra i muscoli anche contro un euro che oggi deve fare i conti con il quinto calo mensile dei prezzi alla produzione (-0,1% m/m e -1% a/a ad aprile) spingendo il cross a 79,52 centesimi, il livello minore dal settembre del 2012.
Nel caso del cable, JPMorgan rileva che con la rottura della resistenza a 1,7044/49 “il mercato ha eliminato il rischio di ritracciamenti”. Per il cross, “non ci sono resistenze fino a 1,7332, e la seguente è a 1,7768”.