Ici vola a Londra dopo avere rispedito al mittente l’offerta di Akzo Nobel
Un’occasione mancata per il risiko europeo della chimica. Akzo Nobel ha infatti reso noto, confermando le indiscrezioni circolate nel fine settimana, di avere approcciato il consiglio di amministrazione di Imperial Chemical Industries plc (Ici), con l’intento di intavolare una discussione riguardante una possibile offerta in contanti. Tuttavia, come si apprende da una nota del gruppo olandese, l’offerta è stata respinta dalla società inglese. L’offerta era pari a 7,2 miliardi di sterline, corrispondenti circa a 10,6 miliardi di euro e a 600 pence per ogni singola azione britannica.
Akzo Nobel fa sapere che ritiene che Ici potrebbe rappresentare un’occasione molto interessante per il proprio business anche a seguito dell’annuncio della vendita di Organon BioSciences all’inizio di quest’anno. Il gruppo olandese fa comunque sapere che continuerà a valutare tutte le opportunità strategiche, includendo anche Ici, sulla base di un approccio oculato e orientato alla creazioni di valore. Tuttavia, non ci può essere alcuna certezza che ogni ulteriore proposta od offerta sarà indirizzata nuovamente al board di Ici.
Nello stesso tempo, Akzo Nobel andrà avanti nel proprio programma di buyback azionario del valore di 1,6 miliardi di euro avviato il 3 maggio scorso e inoltre valuterà una serie di opzioni fiscalmente efficiente per restituire liquidità agli azionisti e ottimizzare la struttura del capitale, in sintonia con la propria strategia di crescita.
Ici ha ricevuto l’offerta degli olandesi il 4 giugno, ma spiega che “il cda ha esaminato la proposta rigettandola all’unanimità ritenendo che sottovalutasse il gruppo in maniera significativa”. Intanto, questa mattina, alla Borsa di Londra, i titoli targati Imperial Chemical Industries volano, facendo registrare un progresso del 16,39% e attestandosi a 639 pence, ovvero al di sopra della cifra messa sul piatto dalla società chimica olandese. Per contro, sul mercato azionario di Amsterdam, le azioni Akzo Nobel scivolano dell’1,85%, andandosi a posizionare a quota 60,44 euro.