Notizie ETF I replicanti da tenere sott’occhio nel 2014

I replicanti da tenere sott’occhio nel 2014

Pubblicato 9 Gennaio 2014 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:39

Gli investitori si affacciano al nuovo anno chiedendosi se i trend del 2013 si ripeteranno o come spesso accade le novità sono dietro l’angolo. L’outlook 2014 dell’European investment strategy team di iShares traccia tre possibili scenari che potrebbero indirizzare verso altrettante differenti strategie con gli ETF, acronimo di Exchange Traded Fund, strumento sempre più presente nei portafogli degli investitori europei alla ricerca di soluzioni efficienti per un accesso su misura ai mercati attraverso prodotti “buy and hold”.

Scenario I: banche centra ancora accomodanti ma più volatilità
“Lo scenario che appare più probabile (55%) è di politiche monetarie ancora accomodanti – rimarca Stephen Cohen, chief investment strategist di iShares EMEA – con crescita economica in rafforzamento anche se ancora sotto il trend. In tal caso possibili opportunità di investimento sono gli ETF minimum volatility che forniscono un modo più agevole di accedere ai titoli azionari statunitensi riducendo l’impatto dell’incertezza politica negli Stati Uniti”. Tra i Paesi emergenti bisognerà invece guardare a quelli con fondamentali solidi a livello di bilancia dei pagamenti, come Corea e Taiwan, che dovrebbero risultare più resistenti alle preoccupazioni legate al tapering della Fed, così come la Cina. Anche per i mercati emergenti potrebbe risultare in tal caso premiante una strategia minimum volatility per ripararsi da eccessive oscillazioni dei mercati. Sul fronte reddito fisso, l’outlook 2014 di iShares vede gli ETF obbligazionari europei periferici beneficiare maggiormente rispetto a quelli core del taglio tassi Bce; poi gli ETF obbligazionari ad alto rendimento con gli spread ancora al di sopra dei tassi di insolvenza storici. Un tema caldissimo del 2013 come gli ETF con copertura valutaria sul Giappone potrebbe riproporsi grazie al sentiment positivo sul Paese del Sol levante e “la crescente correlazione tra azioni e indebolimento dello yen significa che le strategie di copertura valutaria sono ancora opportune”.

Scenario II: boom della crescita
Il secondo scenario, meno probabile (25%), è di un “boom della crescita” con investimenti delle società e prestiti bancari in aumento in Giappone ed Europa e con crescita cinese stimolata dal processo riformista. In tal caso il mercato si andrebbe a riallocare sui Paesi emergenti da cavalcare in particolare con gli ETF sul Brasile, un mercato che ha decisamente sottoperformato nel 2013 a causa di una combinazione di stretta monetaria locale e deterioramento della posizione fiscale. La crescita più rapida dei tassi sul fronte del reddito fisso spingerebbe a una maggiore attenzione degli investitori sugli ETF high yield e soprattutto su obbligazioni con duration breve.

Scenario III: squilibri economici globali e risk off
Lo scenario finale, il meno probabile (20%), è di un aumento degli squilibri economici globali con un affievolirsi del sentiment circa la ripresa dell’Europa, crisi di liquidità sui mercati emergenti e il programma di riforme in Cina va a scapito della crescita. In questo caso la strategia più opportuna sarebbe rivolgersi agli ETF rifugio, ossia ETF su titoli di Stato di qualità e replicanti sull’oro. Il perdurare di tassi bassi favorirebbe la ricerca di valore attraverso gli ETF ad alto dividendo. “In uno scenario risk off – conclude Cohen – gli ETF azionari minimum volatility potrebbero offrire un accesso ammortizzato ad azioni globali”.