Gundlach: è il momento delle commodities. Tassi Treasuries fino al 6%, economia cresce: perchè tagliare le tasse?
“Se avete mai pensato di comprare commodities…forse dovreste comprarle ora”. Parola di Jeffrey Gundlach, numero uno di DoubleLine, conosciuto a Wall Street come il re dei Bond. Gundlach ritiene anche che, nel corso dei prossimi 4-5 anni, i tassi decennali dei Treasuries Usa potrebbero balzare al 5-6%.
Inoltre, in risposta a una domanda di Reuters, Gundlach sottolinea, mostrando non poca perplessità verso il bazooka fiscale di Donald Trump: “La crescita ha accelerato già il passo, e il deficit sta già salendo..dunque, perchè tagliare le tasse?”.
In una conferenza organizzata da DoubleLine, quello che è tra i guru più ascoltati dalla comunità internazionale degli investitori, ha fatto notare che, paragonando il trend degli ultimi anni dello S&P Goldman Sachs Commodity Index con quello dello S&P 500, emerge chiaramente che le fasi in cui le materie prime hanno sovraperformato le azioni sono state seguite da forti rialzi dell’azionario, e vice versa.
Per esempio, l’azionario ha sovraperformato le materie prime durante gli anni della bolla dot-com della fine degli anni ’90. Successivamente, le commodities hanno segnato un rally corposo, fino a quando hanno testato il massimo durante la crisi finanziaria globale del 2008.
“E noi siamo esattamente al punto in cui, in passato, voi avreste chiesto commodities invece di azioni”, ha detto Gundlach, precisando che i prezzi delle materie prime hanno interrotto la loro fase ribassista nel 2016, e che l’economia globale versa in buone condizioni.
Stando a quanto ricorda un articolo della Cnbc, lo S&P GSCI è salito di quasi +56% rispetto al minimo testato nel gennaio del 2016, dopo essere crollato più del 30% nel 2015. L’indice è cresciuto tuttavia poco più del 6% quest’anno, a fronte del rally superiore a +17% dello S&P 500.
Nel motivare il suo outlook bullish sulle commodities, Gundlach ha detto di prevedere anche un calo per il dollaro, legato all’incapacità prevista della Federal Reserve di varare le strette monetarie sui tassi che ha intenzione di rendere effettive.
E, si sa, un valore più basso del dollaro è un sostegno sia per i prezzi delle materie prime che per gli asset dei mercati emergenti, che rientrano tuttora nelle preferenze dell’esperto.
Alla domanda se detenere una quota del 10% del proprio portafoglio investita nell’oro sia “eccessivo”, Gundlach ha risposto che, piuttosto, allocherebbe tra il 10-15% dei suoi investimenti nelle commodities, piuttosto che soltanto nel metallo prezioso.