Grecia: Varoufakis rivela il piano B, un sistema parallelo senza banche. “Era nell’interesse del Paese”
Il controverso Yanis Varoufakis, l’ex ministro delle Finanze greco, finisce ancora una volta al centro dell’interesse mediatico, rivelando un piano B per la Grecia nel caso in cui i negoziati con i creditori internazionali avessero nuovamente fallito, portando il Paese al default e all’eventuale uscita dall’euro. Il piano B, rivelato in prima battuta dal quotidiano ellenico Kathimerini, avrebbe previsto un sistema di pagamento parallelo per trasferire la liquidità direttamente dai contribuenti allo Stato ellenico senza passare dalle banche (rimaste chiuse dal 29 giugno fino al 20 luglio scorsi), così da assicurare un continuo flusso di risorse. La rivelazione ha sollevato un vespaio di polemiche e critiche non solo all’interno del governo greco ma a livello internazionale che potrebbe far vacillare il partito Syriza guidato da Alexis Tsipras.
“Durante i negoziati tra il governo greco e l’Eurogruppo, il ministro Varoufakis ha gestito un gruppo di lavoro con il compito di predisporre un piano di emergenza contro gli sforzi dei creditori di minare il governo greco e alla luce di forze al lavoro all’interno della zona euro di espellere la Grecia dall’euro. Il gruppo di lavoro è stato convocato dal ministro, per volere del Primo Ministro (Alexis Tsipras, ndr) ed è stato coordinato dal professor James K. Galbraith”. Lo ammette lo stesso Varoufakis nella pagina del suo blog (qui il link), in cui si sfoga affermando che prima di questa rivelazione era stato fortemente criticato per non aver ancora messo a punto nessun piano B. E in effetti, “sarebbe stato negligente non aver fatto alcun tentativo per elaborare un piano di emergenza”, spiega Varoufakis.
L’ex ministro delle Finanze cerca di spiegare e difendersi dalle critiche mediatiche affermando di aver “lavorato esclusivamente nel quadro della politica di governo” e assicurando che “le sue raccomandazioni hanno sempre avuto lo scopo di servire l’interesse pubblico, rispettare le leggi del Paese e mantenere la Grecia nella zona euro”. In particolare, Varoufakis risponde all’articolo del quotidiano Kathimerini dal titolo “Il piano B che prevede dirottamento e hacking“, segnalando alcune riferimenti errati, in primis “il dirottamento del codice fiscale di tutti i contribuenti ellenici che ha seminato confusione e ha contribuito alla disinformazione”. L’ex ministro delle Finanze infatti chiarisce che il progetto denominato Taxisnet (the Ministry’s Tax Web Interface) menzionato nel suo discorso dello scorso 6 luglio è un sistema di pagamento che potrebbe essere sviluppato per migliorare l’efficienza dei pagamenti tra cittadini e Stato, indipendentemente dal successo o fallimento dei negoziati con l’Europa e al di fuori del piano B.
“In conclusione – dichiara Varoufakis – durante i cinque mesi di negoziati che ha colpito l’Europa e ha cambiato il dibattito in tutto il continente, il Ministero delle Finanze ha fatto tutto il possibile per servire l’interesse pubblico. L’attuale campagna mediatica di infangare questi sforzi non riuscirà a intaccare l’eredità di una cruciale battaglia di cinque mesi per la democrazia e il buon senso”.