La Grecia trova l’appoggio di Bruxelles ma non evita procedura di infrazione
Il piano di rientro del deficit redatto dalla Grecia trova l’appoggio di Bruxelles. Come da attese, oggi la Commissione Europea ha appoggiato il piano di consolidamento fiscale, mettendo alcuni paletti e rimarcando come la messa in atto del piano deve essere molto rapida con limite ultimo il 2012 per riportare il deficit sotto la soglia del 3%. Parallelamente Bruxelles ha deciso di avviare la procedura d’infrazione sul Paese ellenico. Nel mirino dei commissari sono finite le statistiche false dei conti che erano state presentate da Atene quando si propose per fare il suo ingresso nell’Unione europea.
Nel dettaglio la Commissione europea chiede alla Grecia l’attuazione di riforme strutturali per rendere più efficace la pubblica amministrazione, riformare il sistema pensionistico e quello sanitario. Inoltre sono richiesti miglioramenti del mercato del lavoro e del sistema di contrattazione degli stipendi.
Le misure che l’esecutivo greco intende adottare per far rientrare nei ranghi il deficit di bilancio, quattro volte superiore al 3% consentito, sono state rese note dal premier greco Papandreou. Si parte dal congelamento degli stipendi dei pubblici dipendenti e dalle nuove accise sui carburanti. La commissione Ue attende entro un mese i dettagli del piano greco di riduzione del deficit. Il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ha dichiarato che l’Ue sta supportando le autorità greche. “L’implementazione del piano non è facile – ha rimarcato Almunia – e ogni volta che noteremo scostamenti chiederemo alle autorità greche di adottare misure addizionali”.