L’incontro di lunedì ad Atene tra la delegazione della troika composta da Ue-Fmi-Bce e il premier greco Samars è stato posticipato all’inizio del mese di luglio perché Samaras e il suo ministro delle Finanze sono ancora ricoverati in ospedale. Il premier greco, che è stato operato all’occhio nei giorni scorsi, ha annunciato che non parteciperà nemmeno al summit Ue di Bruxelles in agenda il 28 e 29 giugno. Al vertice Ue parteciperanno il ministro degli esteri Dimitris Avramopoulos e il ministro uscente dell’economia e delle finanze George Zanias. Il neo ministro, Vassilis Rapanos, non ha ancora prestato giuramento, essendo stato vittima di un malore venerdì scorso.
Secondo quanto filtrato nei giorni scorsi l’incontro con la troika avrebbe rappresentato per il premier Samaras l’occasione per chiedere una proroga di almeno due anni all’applicazione del programma di austerity imposto al Paese ellenico in cambio di aiuti finanziari. Secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa greca il nuovo esecutivo prevede di chiedere anche di limitare i licenziamenti dei dipendenti pubblici. Quanto al piano di salvataggio, Atene spera in caso di dilazione di estendere le riforme di consolidamento fiscale oltre la scadenza prevista per il 2014. L’accordo per richiedere una dilazione nelle misure di austerity è stato siglato congiuntamente dai tre partiti che formano l’esecutivo di coalizione: Nea Dimokratia (centro-destra), Pasok (socialista) e Dimar (sinistra democratica).
Sull’eventuale revisione del memorandum i ministri delle finanze della zona euro hanno espresso nei giorni scorsi opinioni diverse. Contrari quelli di Germania, Olanda e Finlandia. Più possibilisti invece quelli di Francia e Austria.