Grecia: Papandreou ottiene la fiducia del Parlamento, gli aiuti si fanno più vicini

Fiducia al nuovo governo di Papandreou. Ieri notte con 155 voti a favore, 143 contrari e 2 astensioni il Parlamento si è espresso sul nuovo esecutivo, confermando la fiducia al premier greco, George Papandreou. Un passo cruciale per evitare la crisi politica e il default del Paese, ma la strada verso gli aiuti è ancora lunga. La tappa più importante sarà infatti settimana prossima quando il governo dovrà approvare il nuovo piano di austerità.
Il voto di ieri è arrivato dopo tre giorni di dibattito parlamentare a seguito della nomina di Evangelos Venizelos come nuovo ministro delle Finanze al posto di George Papaconstantinou. La tensione era alta anche fuori dai palazzi del potere: secondo quanto riportato dai media, per le strade di Atene si sono riuniti numerosi manifestanti, mentre i sindacati della società dell’energia elettrica Dea, che temono la privatizzazione, hanno indetto uno sciopero provocando l’interruzione della corrente elettrica in alcune zone del Paese.
Il nuovo governo greco dovrà subito affrontare una importante sfida, e cioè approvare la manovra di austerità da 28 miliardi di euro. Una condizione necessaria per ottenere la quinta tranche di aiuti da 12 miliardi di euro da Unione europea e Fondo monetario internazionale, facenti parte dell’originale pacchetto da 110 miliardi di euro. Risorse essenziali per la Grecia che dovrà rifinanziare le scadenze del debito pubblico a partire dalla metà di luglio. L’approvazione però non è scontata. Ad oggi il primo ministro socialista Papandreou può contare su una maggioranza piuttosto risicata (155 voti su un totale di 300).
“Con il voto di fiducia tiriamo un sospiro di sollievo per una settimana, il tempo che rimane prima che il governo si raduna per approvare il piano di austerità”, hanno commentato questa mattina gli analisti di Ing. Secondo il broker olandese, gli aiuti arriveranno, soprattutto da Unione europea, a cui si affiancherà il Fmi e un programma di rollover (rinnovo volontario dei bond greci) che vedrà così il coinvolgimento del settore privato. “Un rollover sarà definito molto probabilmente un credit event, ma le agenzie di rating lo definiranno come un default – anticipano a Ing – L’elemento significativo da considerare è che il capitale non verrà compromesso e che i coupon rimarranno intatti. Tuttavia la considerazione di un default da parte degli analisti è possibile in quanto il rollover lascia il detentore di bond meno abbiente”. Proprio ieri Fitch ha fatto sapere che un rinnovo volontario del debito greco da parte delle banche equivarrebbe a un fallimento del Paese e che dunque procederà a un taglio sul rating sovrano ellenico.