Il grande giorno è arrivato: la parola a Ben Bernanke
Minimi da quattro mesi per il dollar index. In attesa di conoscere le decisioni del Fomc, e di sentire le parole che saranno pronunciate dal chairman Ben Bernanke, segno meno per l’indice che misura le performance del biglietto verde contro un basket di valute che oggi ha fatto registrare il livello più basso dallo scorso 20 febbraio toccando 80,498 punti.
Tra poco meno di due ore i riflettori saranno puntati su Washington, dove Ben Bernanke nel corso della conferenza stampa che fa da corollario alla due giorni di riunioni del braccio operativo della Fed annuncerà le future mosse della Banca centrale statunitense.
Con il costo del denaro che sarà inevitabilmente confermato ai minimi storici ancora per diverso tempo, l’attenzione degli operatori sarà incentrata sul piano di riduzione degli acquisti di asset, attualmente pari a 85 miliardi di dollari mensili. Gli analisti sono concordi nel pronosticare che l’attuale livello non dovrebbe essere toccato fino al quarto trimestre 2013.
“Ci aspettiamo -ha detto Vincenzo Longo, Market Strategist di IG- che Bernanke ribadisca che la ripresa rimane moderata e che rimangono potenziali rischi di downside provenienti fuori dai confini Usa (Europa e Cina)” e un simile scenario significherebbe la “prosecuzione della politica monetaria ultra espansiva durante tutta l’estate”. “Riteniamo che qualcosa sul tapering -continua Longo- possa essere deciso subito dopo Jackson Hole”.
In linea la view di Exane. “Ci aspettiamo – commentano gli analisti del broker francese- che la Fed rimanga in modalità wait-and-see”. Sebbene i dati sui consumi, si legge nella nota di Exane, e sul mercato del lavoro si siano mostrati finora abbastanza resistenti alla stretta fiscale, l’attività manifatturiera è in stallo e l’inflazione è scesa sotto all’1%. “La politica fiscale restrittiva non ha, ancora, mostrato a pieno il suo impatto e continuiamo a ritenere che la Fed aspetterà almeno dicembre per modificare il ritmo degli acquisti”.