Notizie Asset Class Commodity La grande corsa delle commodity

La grande corsa delle commodity

4 Settembre 2012 17:43

Petrolio e preziosi spingono i prezzi delle commodity ad agosto. Grazie ad un rialzo di oltre nove punti percentuali messo a segno dal greggio e dall’incremento del 5% registrato dall’oro, l’indice Standard & Poor GSCI, che rileva le performance di 24 commodity, ad agosto è avanzato del 6,2% sovraperformando l’andamento di azioni, obbligazioni e dollaro per il secondo mese consecutivo.

Le quotazioni del greggio sono state favorite dai timori legati all’andamento dei fondamentali: in presenza di una domanda in moderata crescita, i prezzi stanno capitalizzando le possibili restrizioni delle forniture alla luce del recente acuirsi delle tensioni  geopolitiche, delle operazioni di manutenzione nei giacimenti del Mare del Nord e dei possibili scioperi negli impianti norvegesi.

Preziosi in attesa del QE3
I metalli preziosi nell’ultimo mese hanno invece beneficiato delle nuove misure di stimolo che potrebbero essere approvate da parte delle banche centrali. Sotto i riflettori c’è ovviamente la Federal Reserve di Ben Bernanke che dalle montagne di Jackson Hole ha confermato che la Banca centrale Usa è pronta ad agire se le condizioni della prima economia non dovessero migliorare. Ed in scia delle parole del chairman oggi il metallo giallo si è riportato in quota 1.700 dollari l’oncia per la prima volta in oltre cinque mesi.

“La domanda da investimento è destinata a crescere”, ha dichiarato Philip Klapwijk, capoeconomista della società di consulenza Thomson Reuters Gfms. “Ci attendiamo che la presentazione del QE3 a settembre spinga al rialzo i prezzi e l’ascesa delle quotazioni favorirà anche la domanda da parte dei fondi Etf”, ha detto Klapwijk. Le statistiche diffuse da Bloomberg hanno rilevato che l’oro fisico detenuto dagli Etp (Exchange-traded products) lo scorso 29 agosto ha fatto registrare un nuovo record storico attestandosi a 2.460,5 tonnellate. Secondo Gfms l’oro entro fine anno potrebbe salire a 1.800/1.850 dollari l’oncia, l’argento è atteso a 35 dollari ed il platino a 1.700.

Commodity agricole in grande spolvero
Ma non solo petrolio e preziosi. Il rally delle materie prime a luglio è iniziato in scia delle tensioni che hanno caratterizzato i mercati delle commodity agricole, stravolti dall’ondata di siccità, la peggiore degli ultimi 56 anni, che ha colpito i raccolti statunitensi.  Per quanto riguarda grano e granoturco, saliti del 20% a luglio, il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense (Usda) stima un calo annuo del raccolto 2012/13 del 5 e del 13% nonostante l’incremento da record delle superfici coltivate. Indicazioni simili anche per la Soia, che oggi ha fatto registrare un nuovo massimo storico a 17,89 dollari per bushel. Le quotazioni della soia nell’ultimo mese sono salite del 9,1% mentre il saldo da inizio anno evidenzia un +47,6%. Nonostante l’uragano Isaac negli ultimi giorni abbia riportato la pioggia sul Midwest, gli esperti ritengono che sia ormai troppo tardi.

Il rally non è finito
Il rally delle commodity non è finito. Ne sono convinti i money managers che secondo i dati diffusi dalla Commodity Futures Trading Commission nelle ultime settimane hanno spinto le posizioni nette lunghe, quelle cioè rialziste, sulle commodity ai massimi da 15 mesi. Dello stesso avviso anche gli analisti.

Secondo Barclays Research “le tensioni geopolitiche e le condizioni meteo finora hanno rappresentato i maggiori driver per il comparto energetico e per le commodity agricole ed il miglioramento del sentiment sui mercati finanziari ha giocato un ruolo secondario”. “Alla luce del fatto che nei primi due casi la spinta rialzista non si è ancora esaurita (tensioni geopolitiche e condizioni meteo, ndr) e che le attese per una nuova manovra di allentamento quantitativo stanno spingendo anche i metalli preziosi, è difficile dire che l’attuale rally si è esaurito anche perché la fine delle vacanze nell’emisfero nord farà ripartire la domanda di metalli di base”. In attesa del QE3 i perma-bulls (i tori permanenti) di Goldman Sachs consigliano di puntare sulle commodity agricole: entro tre mesi il granoturco è atteso a 9 dollari e la soia è stimata a 20 dollari, rispettivamente il 12,5 ed il 13 per cento in più rispetto ai livelli attuali.