Goldman Sachs neppure sfiorata dalla tempesta subprime, 2007 da record
Goldman Sachs ha nettamente battuto le attese di mercato anche nel quarto trimestre fiscale del 2007, così come già aveva fatto nel terzo trimestre, confermandosi quindi la banca d’affari americana meno colpita dal turbine subprime e dalla successiva crisi del credito. Basti pensare che a livello di intero 2007 l’utile per azione di Goldman Sachs ha addirittura raggiunto il livello massimo di sempre a 24,73 dollari.
Nel trimestre fiscale concluso a fine novembre i ricavi sono ammontati a 10,74 miliardi contro i 9,4 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, mentre l’utile netto è ammontato a 3,22 miliardi di dollari. I profitti per azione sono ammontati a 7,01 contro i 6,61 dollari attesi dal consensus e i 6,59 dollari del quarto trimestre 2006.
Quello di Goldman Sachs è però un caso a parte tra le grandi banche di Wall Street. Nel corso del 2007 la casa d’affari è infatti riuscita a ottenere risultati di tutto rispetto proprio in quelle aree in cui i concorrenti hanno riscontrato maggiori problemi. E’ il caso del’investment banking, dove i ricavi sono cresciuti del 34%, portandosi a un nuovo record di 7,56 miliardi, o dell’area che si occupa di reddito fisso, valute e commodity, che ha generato ricavi in crescita del 13% al nuovo record storico di 16,17 miliardi. Bene anche l’asset management che ha prodotto un giro d’affari di 4,49 miliardi, per asset in gestione pari a 868 miliardi di dollari, in crescita del 28%.
“Guardando avanti – ha detto il ceo Lloyd Blankfein – continuiamo a vedere significative opportunità di crescita nell’economia globale”. La banca ha aggiunto di aver prodotto risultati record in America, Europa e Asia, con metà dell’utile pre-tasse prodotto al di fuori degli Stati Uniti.