Gli investitori predicano ottimismo. A Milano smacco per Eni: sfuma l’affaire Galp
Le Borse europee stanno vivendo un lunedì all’insegna dell’ottimismo con l’indice Msci salito ai massimi da settembre 2008 sulla scia dei future di Wall Street. A dar fiducia ai listini contribuiscono le indicazioni positive arrivate dai risultati di alcune aziende e l’allentarsi delle tensioni in Egitto, almeno dal punto di vista del mercati, dove i Credit default swap, l’assicurazione sui rischi di default del Paese, sono piombati ai livelli più bassi da inizio febbraio. Gli operatori predicano ottimismo dopo il calo della disoccupazione negli Stati Uniti e e nonostante la flessione oltre le attese degli ordini all’industria tedesca. Le prime indicazioni sull’apertura di Wall Street indicano un’ulteriore spinta al rialzo.
In Europa Francoforte guadagna lo 0,78%, Londra lo 0,73% e Parigi lo 0,95%, a Milano, il Ftse Mib sale dello 0,7% e il Ftse All Share dello 0,68%. A mettersi in evidenza sono soprattutto le banche con il Monte dei Paschi che mostra un rialzo del 3,11%. Acquisti anche sul Banco Popolare (+1,98%) che questa settimana andrà a completare l’aumento di capitale da due miliardi di euro. Mediobanca sale dell’1,87%, Mediolanum dell’1,61%, Unicredit dell’1,11% e Intesa Sanpaolo dell’1,01%. “Il mondo è corto di finanziari, un po’ meno di 15 giorni fa, ma sempre cortissimo”, segnala un capo sala operativa di una primaria banca italiana. “Si iniziano a vedere gli effetti dello spostamento dalle obbligazioni all’equity”.
Non incide sulla performance delle azioni il cambio di giudizio firmato Mediobanca Securities che in una nota uscita questa mattina ha abbassato il rating sul settore finanziario tricolore ad underperform. Oggi gli operatori presteranno orecchio al discorso del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet davanti al Comitato del Parlamento europeo fissato per le 14. Trichet ha tagliato le gambe la scorsa settimana a qualsiasi mossa a breve sui tassi, esprimendo il suo supporto ai livelli attuali. Se però i tassi dovessero muoversi verso l’alto nel corso del 2011, come alcuni economisti iniziano a ritenere possibile, la notizia sarebbe positiva per le banche che potrebbero spuntare qualche guadagno sul margine d’interesse.