Gli investimenti oil invertono la rotta (in negativo) per la prima volta dal Covid

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Gli investimenti globali in petrolio diminuiranno del 6% nel 2025, secondo le previsioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia. Si tratta del primo calo dalla fine della crisi del coronavirus. Un’inversione di rotta significativa legata ai prezzi del petrolio e messa in evidenza nell’edizione 2025 del rapporto annuale dell’Aie sugli gli investimenti energetici globali.
I dati sull’aumento delle scorte Usa e il taglio dei prezzi applicati dall’Arabia Saudita ai compratori asiatici hanno depresso nuovamente le quotazioni del greggio: il Wti del Texas passa così di mano a 62,6 dollari al barile con un decremento dello 0,2%. Più stabile il Brent (-0,02%) a 64,8 dollari.
Le cause
“Questo calo è dovuto alle incertezze economiche, alle minori aspettative di domanda e ai prezzi più bassi”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol, in occasione della pubblicazione del rapporto annuale. Il calo è stato principalmente dovuto a un “forte calo della spesa per il tight oil statunitense”.
I prezzi del petrolio greggio sono recentemente crollati. La politica tariffaria del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta pesando sull’economia globale e l’Opec+ ha recentemente annunciato piani per aumentare la produzione in un mercato già saturo: l’Arabia vorrebbe che l’Opec+ aumentasse la produzione di almeno 411.000 barili al giorno ad agosto, e possibilmente a settembre, con l’obiettivo di conquistare quote di mercato durante il picco della domanda estiva. Ciò sta esercitando ulteriore pressione sui prezzi del petrolio e del gas e, secondo l’AIE, sta causando un clima negativo nel settore.
Le stime sugli investimenti oil
Alla luce di questo i primi a ritirarsi sono gli investimenti. L’Aie prevede che gli investimenti totali nel settore upstream del petrolio e del gas raggiungeranno poco meno di 570 miliardi di dollari nel 2025, con un calo di circa sei per cento. Si prevede che gli investimenti globali nelle raffinerie scenderanno a circa 30 miliardi di dollari nel 2025, il livello più basso degli ultimi dieci anni.
Inoltre, la spesa per i giacimenti di gas naturale rimarrà ai livelli del 2024, mentre gli investimenti in nuovi impianti di gas naturale liquefatto sono in “forte tendenza al rialzo”. Si prevede che nuovi progetti negli Stati Uniti, in Qatar e in Canada entreranno in funzione nei prossimi anni. “Tra il 2026 e il 2028, il mercato globale del Gnl registrerà la sua maggiore crescita di capacità fino ad oggi”, afferma il rapporto.
Il boom solare
Di contro, a livello globale, la spesa per la produzione di energia a basse emissioni è quasi raddoppiata negli ultimi cinque anni, trainata dal solare fotovoltaico.s Si prevede che gli investimenti nel solare, sia su scala industriale che su tetto, raggiungeranno i 450 miliardi di dollari nel 2025, diventando la voce più importante nell’inventario globale degli investimenti energetici. Secondo l’Agenzia, le attuali tendenze degli investimenti mostrano chiaramente che una nuova era dell’elettricità si sta avvicinando. Dieci anni fa, gli investimenti nei combustibili fossili erano superiori del 30% rispetto a quelli nella produzione di energia elettrica, nelle reti e nello stoccaggio. Quest’anno, gli investimenti nell’elettricità sono destinati a superare di circa il 50% la spesa totale per immettere sul mercato petrolio, gas naturale e carbone. Anche gli investimenti nei sistemi di accumulo a batteria stanno aumentando rapidamente, superando i 65 miliardi di dollari quest’anno. I flussi di capitale verso l’energia nucleare sono cresciuti del 50% negli ultimi cinque anni e sono sulla buona strada per raggiungere circa 75 miliardi di dollari nel 2025