I giovani Italiani: la metà dei trentenni vive con paghetta. Uno su 4 farebbe lo spazzino o pony express
I giovani Italiani? Oltre la metà dei trentenni con la paghetta dei genitori o dei nonni sarebbe disposto ad accettare un posto da spazzino o in un call center e il 36%, pur di lavorare, farebbe volentieri il pony express, e la maggioranza sarebbe pronto a lasciar il Belpaese e cercare un lavoro all’estero. Questa l’istantanea scattata da Coldiretti/Ixè su “Crisi: i giovani italiani e il lavoro nel 2014“. Una prima analisti presentata all’assemblea elettiva di giovani impresa Coldiretti sui ragazzi di età compresa tra i 30 ed i 34 anni, dalla quale si evidenzia che il soccorso di genitori e parenti sale al 79% se si considerano tutti gli under 34.
“In una situazione come questa non stupisce il fatto che – sottolinea Coldiretti – ben il 75% dei giovani italiani viva con i genitori in casa dove cerca però di rendersi utile”. “La famiglia è diventata una rete di protezione sociale determinante che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “la struttura della famiglia italiana in generale, e di quella agricola in particolare, considerata in passato superata, si è invece dimostrata, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini”.
DA CALL CENTER A SPAZZINO, I “SOGNI” DI 1 GIOVANE SU 4
Quasi un giovane su quattro (23%) accetterebbe un posto da spazzino, il 27% entrerebbe in un call center e il 36%, pur di lavorare, farebbe volentieri il pony express. Quello che emerge è “una grande flessibilità delle giovani generazioni nel tempo della disoccupazione record”. Forse anche troppo, come conferma il fatto che – sottolinea Coldiretti – un giovane su tre pur di lavorare è disposto ad accettare un orario più pesante con lo stesso stipendio (33%), ma anche, in alternativa, uno stipendio inferiore a 500 euro a parità di orario (32%). Nonostante tutto, però, resta solido l’obiettivo italico del posto fisso che se si potesse scegliere sarebbe preferito dal 46% dei giovani, anche se in calo del 7 per cento rispetto allo scorso anno.
DISPOSTI A LASCIARE L’ITALIA IL 51% DEI GIOVANI
La maggioranza dei giovani (51%) nel 2014 è pronta ad espatriare per motivi di lavoro mentre il 64% è disponibile a cambiare città. La maggioranza assoluta dei giovani italiani, che sono stati chiamati choosy, bamboccioni o privi di ambizioni, ha in realtà la valigia in mano. Il motivo principale che spinge i giovani ad emigrare è – sottolinea Coldiretti – il fatto che il 19% consideri l’Italia un Paese fermo in cui non si prendono mai decisioni, una percentuale del 18% punti il dito sulle tasse e il 17% chiami in causa la mancanza di lavoro a pari merito con la mancanza di meritocrazia. C’è tuttavia una minoranza del 27% di giovani che – prosegue la Coldiretti – pensa ancora che l’Italia possa offrire un futuro per il valore del Made in Italy che si classifica alla pari con le competenze e la creatività e le risorse ambientali e culturali.