Giornata Mondiale dell’acqua: l’oro blu come opportunità di investimento e fattore di diversificazione del portafoglio

“C’è un intero mondo affascinante che esiste sotto i nostri piedi che non vediamo, quindi non ci relazioniamo”, afferma Erin Brockovich, attivista ambientale. L’unica volta in cui molte persone pensano davvero alle acque sotterranee è quando le cose sono andate terribilmente male, quando sentono parlare di pozzi della comunità che si stanno prosciugando o quando sostanze chimiche tossiche sono filtrate nelle acque sotterranee.
Oggi 22 marzo ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua. Si tiene ogni anno dal 1993, la giornata sottolinea l’importanza dell’acqua dolce e la gestione sostenibile di questa preziosa risorsa. L’evento di quest’anno si concentra proprio sulla qualità delle acque sotterranee.
Guardando ai numeri legati a questa risorsa vitale, a tutt’oggi solo il 39% della popolazione mondiale ha a disposizione strutture igienico-sanitarie gestite in modo sicuro e questo vuol dire che c’è un enorme bisogno di tecnologie idriche e soluzioni digitali per favorire e accrescere l’accesso a questa risorsa e rendere le infrastrutture idriche più efficienti.
Ammonta tra i 7,5 e i 23,1 trilioni di dollari entro il 2030 la quantità di capitali necessaria per poter stare al passo con la domanda secondo Global Water Intelligence.
Guardando al tema dell’acqua in ottica di investimento, Aanand Venkatramanan, Head of ETFs di LGIM ritiene che il tema dell’acqua possa essere un fattore di diversificazione del portafoglio. Ad esempio un ETF che permette di prendere posizione sulle società del settore (L&G Clean Water UCITS ETF) ha una sovrapposizione solo dell’1% con il mondo MSCI (dati Bloomberg, 28/02/2022).
“Il tema dell’acqua potabile a nostro avviso ha tutte le carte in regola per crescere come opportunità di investimento nei prossimi anni, in particolare per quanto riguarda le tecnologie idriche innovative e le soluzioni digitali”, spiega Venkatramanan.
In una recente pubblicazione, Emergen Research ha stimato che il mercato globale delle soluzioni digitali per il settore idrico crescerà a un CAGR del 12,1% tra il 2020 e il 2028, evidenziando che sarà proprio la crescente digitalizzazione del mercato delle utilities a trainare la crescita in quel lasso di tempo. “Sebbene, a causa della pandemia, vi siano stati alcuni ritardi nella spesa in conto capitale relativa alle infrastrutture, prevediamo che questa situazione continuerà a normalizzarsi nei prossimi anni”, conclude l’esperto di LGIM.