Giallo su capo Banca centrale cinese, possibile perdita da 430 mld $ su titoli Tesoro Usa
Un giallo tinge di paura i mercati. Circola con sempre più insistenza la voce della scomparsa del capo della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan. Il governatore dell’istituto sarebbe scomparso a seguito di una perdita di 430 miliardi di dollari sugli investimenti in titoli del Tesoro Usa. I sospetti sono stati lanciati nel fine settimana dall’agenzia di Hong Kong, Ming Pao, secondo cui il governo cinese avrebbe minacciato punizioni ai membri della Banca del Popolo della Cina per il conto in rosso. Sebbene la stessa agenzia abbia fatto retromarcia sull’indiscrezione, ieri sera è stata ripresa da Stratfor, un sito di intelligence americano, secondo cui Zhou Xiaochuan avrebbe lasciato il paese e si sarebbe dato alla fuga rifugiandosi in America.
I rumors non hanno trovato alcuna conferma al momento. E anche dalla banca del Popolo della Cina non sono giunte smentite, ma solo aggiornamenti sulle ultime attività del governatore. Tuttavia, ad affievolire le voci, ci ha pensato l’agenzia internazionale Bloomberg, che riporta questa mattina l’intervento del ministro dei Servizi finanziari giapponese, Shozaburo Jimi. Quest’ultimo avrebbe dichiarato di aver incontrato ieri il governatore della Banca centrale cinese a Beijing, smentendo così la sua presunta scomparsa. Tuttavia, la voce si è diffusa così intensamente nel Paese che sarebbe stata bloccata la ricerca del nome “Zhou” sui motori di ricerca in Cina.
La possibile scomparsa e pesante perdita sui titoli del Tesoro Usa getta un’ombra sulla ripresa economica, alimentando dubbi sulla Cina, primo creditore degli Stati Uniti, ma soprattutto sulla tenuta del suo grande debitore. Le ripercussioni sarebbero pesanti anche sul fronte valutario, dove il dollaro potrebbe trovarsi su un precipizio. Guardando ai mercati azionari della Cina, la Borsa di Shanghai ha chiuso la seduta di oggi in lieve calo (-0,52%) mentre la piazza di Hong Kong sta cedendo l’1,23%.