Germania verso governo di Grande Coalizione, euro/dollaro scatta verso 1,20. A Milano corre Fca

Si riaffaccia per la Germania la prospettiva di una Grande Coalizione sulla falsariga di quanto andato in scena dal 2005 al 2009 e poi dal 2013 al 2017 con Cdu/Csu e Spd insieme alla guida del paese. L’apertura del Partito Socialdemocratico tedesco (SPD) valutare l’opzione di allearsi nuovamente con l’Unione Cristiano Democratica (CDU) a formare una Grande coalizione di governo, stando alle ultime indicazioni della stampa tedesca, andrebbe a risolvere lo stallo politico che va avanti da due mesi evitando lo scenario di nuove elezioni.
“Chiedere agli elettori di tornare alle urne sarebbe, credo, totalmente sbagliato“, ha asserito la cancelliera tedesca Angela Merkel che si è mostrata aperta a una soluzione di compromesso con i socialdemocratici mirando a un’intesa in tempi molto rapidi. esattamente una settimana fa la Merkel aveva invece fatto capire di preferire l’ipotesi di nuove elezioni rispetto al un governo di minoranza. L’apertura da parte dell’Sdp a trattare ha nuovamente cambiato le carte in tavola.
Euro pronto a nuovi scatti, ma presto il dollaro potrebbe tornare a dettare il ritmo
Il cross euro/dollaro si è spinto fino a 1,1957 questa mattina, sui massimi dal 22 settembre. Già giovedì e venerdì la divisa unica europea era salita con decisione sotto la spinta delle ottime indicazioni macro (Pmi manifatturiero dell’area euro balzato ai massimi dal 2000 e Ifo tedesco a livelli record). In settimana l’euro guarderà con massima attenzione alla stima flash dell’inflazione, in arrivo il 30 novembre, che è stimata in risalita a novembre dopo il calo dello scorso mese. Inflazione più elevata che potrebbe favorire un ulteriore rafforzamento dell’euro “con eventuale avvicinamento ai massimi in area 1,20 EUR/USD. Non è da escludersi che, a meno di delusioni dai dati, l’euro possa tentare di superare tali massimi”, rimarcano questa mattina gli esperti di Intesa Sanpaolo che però parlano di fase transitoria con il rialzo dei tassi da parte della Fed atteso a dicembre e la possibilità del via libera alla riforma fiscale Usa che dovrebbero favorire un recupero del biglietto verde.
Le Borse europee si muovono questa mattina in moderato calo in scia all’andamento debole delle Borse asiatiche e la forza dell’euro.
A Piazza Affari arrancano Stm e Ferrari
Sul parterre di Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che arretra di circa mezzo punto percentuale, spicca il ribasso di Ferrari (-1,47% a 94,1 euro) dopo la chiusura della stagione di F1 con il terzo posto di Vettel ad Abu Dhabi con il gap dalla Mercedes che nell’ultimo scorcio di stagione che è andato aumentando. Vendite diffuse anche su Stm (-1,21% a 20,35 euro) che paga l’emergere di timori che la domanda di prodotti tecnologici come i semiconduttori possa rallentare nell’ultimo trimestre dell’anno.
In rialzo FCA (+0,52%) su cui tornano rumor di operazioni straordinarie. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il gruppo automobilistico avrebbe avviato l’iter per lo scorporo dell’azienda di componentistica Magneti Marelli. A Piazza Affari andrebbe una quota del 50% circa di Magneti Marelli entro il primo semestre 2018 con una valorizzazione della società tra 4 e 6 miliardi.