La Germania punta i piedi sulla crisi greca. Mercati giù. A Piazza Affari è il giorno di Parmalat

Il dilemma ristrutturazione sì, ristrutturazione no sotto l’Acropoli non dà tregua ai mercati. La posizione di Berlino sulla crisi del debito sovrano continua a spaventare gli investitori. Questa mattina il ministro delle Finanze tedesco Wolfang Schaeuble in un discorso al Bundestag ha detto che la Grecia affronterà una situazione considerevolemente problematica e che la Germania prenderà posizione in merito ad ulteriori aiuti alla Grecia solo dopo che le ispezioni dei funzionari del Fondo Monetario Internazionale saranno completate. Se verrà dimostrato che Atene non è in grado di rientrare nei mercati finanziari come previsto dovrà fornire delle risposte, ha proseguito il titolare del ministero delle Finanze tedesco tuonando: la Germania non approverà un ulteriore tranche di aiuti senza che vengano stabilite precise condizioni.
Non c’è necessità di una ristrutturazione del debito della Grecia, ha detto Antonio Borges direttore per l’Europa del Fondo Monetario Internazionale a una conferenza a Francoforte. “A questo punto riteniamo che la Grecia dovrebbe muoversi nella giusta direzione di un debito sostenibile”, ha spiegato Borges, sottolineando che per Atene “non c’è alcuna necessità di una ristrutturazione del debito”. “Il programma greco è ambizioso, ha precisato Borges aggiungendo che il Fondo sta esaminando il piano di aggiustamento dei conti di Atene e che le conclusioni della revisione verranno rese note a giugno. Da qui al prossimo mese c’è tempo e le Borse europee ampliano i ribassi. Parigi cede l’1,28%, Francoforte l’1,44% e Madrid l’1,06%.
Anche Milano segue il sentiment. A Piazza Affari il Ftse Mib lascia sul campo l’1,27% a 21.750 punti. Dalle vendite si salva Parmalat che spunta un +0,09% a 2,636 euro. Il mercato, dopo le notizie relative alle indagini per aggiotaggio e insider trading nei confronti di alcuni banchieri che hanno seguito la scalata di Lactalis alla Parmalat, è in attesa del verdetto della Consob sul prospetto informativo dell’offerta lanciata dai francesi. Quella di oggi sarà una giornata cruciale per il gruppo di Collecchio. Si decide il destino della maxi-Opa da oltre 3 miliardi di euro lanciata da Lactalis sulla società italiana. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il responso che dovrebbe arrivare in serata sarà un sì all’Opa a 2,6 euro per azione.
Oggi, inoltre, si riunisce il cda della Parmalat che potrebbe discutere proprio dell’offerta francese. Goldman Sachs, scelta come advisor da Enrico Bondi, avrebbe indicato come prezzo congruo per l’Opa 2,81 euro, superiore cioè al prezzo di 2,8 euro a cui Lactalis ha comprato dai fondi la quota di oltre il 15%. Tuttavia, spiega il quotidiano, visto che l’Opa di Lactalis è volontaria, il parere espresso da Parmalat, in quanto società oggetto della scalata, non è vincolante. Tanto più che i francesi hanno fatto capire che non hanno alcuna intenzione di alzare il prezzo. Ipotesi che che possibilità remote anche secondo gli analisti di Equita. Gli analisti di Intermonte si focalizzano sui conti del primo trimestre che la società comunicherà questa sera alla chiusura dei mercati.
“Le nostre attese sono per un giro d‟affari in crescita del 10% ad 1,042 milioni di euro, per un EBITDA prima degli oneri non ricorrenti in crescita dell’11% a 87 milioni, un Ebit di 57 milioni (+3%) ed un utile netto in calo del 12% a 43 milioni”, segnalano gli esperti alla sim milanese. “Ci attendiamo infine che la posizione finanziaria netta chiuda il trimestre ad 1,460 milioni”.