Generali si prepara al cambio di vertice, Geronzi resta il candidato principe
Sono ore cruciali per il cambio al vertice del Leone di Trieste, in attesa che domani pomeriggio si riunisca il Comitato nomine di Mediobanca per definire la proposta di lista per il Cda di Generali e l’indicazione del presidente. La conferma di Antoine Bernheim appare l’unica alternativa plausibile al passaggio di Cesare Geronzi dal vertice di piazzetta Cuccia alla guida della compagnia assicurativa. L’approdo dell’ex presidente di Capitalia alle Generali, di cui Mediobanca è azionista di riferimento con una quota del 14%, dovrebbe essere vincolato a due punti fermi: Geronzi dovrà avere la garanzia che sul suo nome ci sia convergenza unanime tra i soci e la possibilità di muoversi liberamente per far fare un salto di qualità al Leone. Il presidente di Mediobanca, a sua volta, potrebbe essere sostituito dal direttore generale di piazzetta Cuccia Renato Pagliaro oppure, ipotesi meno probabile, dal vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona.
Ma le sorprese sono dietro l’angolo. In primo luogo appare meno scontato l’addio di Bernheim alla presidenza del gruppo triestino dopo le parole di Vincent Bollorè, il rappresentante dei soci esteri di Mediobanca, secondo cui “è troppo difficile per me pensare a qualcun altro per le Generali”. Una frase che però potrebbe essere letta come la resa dell’onore delle armi al presidente francese. In secondo luogo, nei giorni scorsi l’amministratore delegato di piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, aveva lanciato la candidatura di Giovanni Perissinotto, attuale Ceo di Generali, alla guida del Leone. Una decisione che non sembra gradita ai soci di Mediobanca più vicini a Geronzi. Ipotesi a parte, la sensazione più palpabile è che alla fine si possa arrivare ad un accordo unanime sul nome di Cesare Geronzi.
I dubbi riguardano anche la lista che Mediobanca dovrà presentare entro il 2 aprile, in vista dell’assemblea del 24 che in casa Generali sarà chiamata a rinnovare i vertici della compagnia assicurativa. L’obiettivo sembra quello di arrivare a un board ristretto dagli attuali 19 componenti a una rosa di 15. Scontata la conferma degli industriali Francesco Gaetano Caltagirone, Lorenzo Pellicioli e Leonardo Del Vecchio. Mentre si avviano verso un rinnovo anche Paolo Scaroni, Diego Della Valle e Ana Botin.