Ftse Mib ritorna sui massimi 2019, sprint di Banco BPM. Spread scatta sopra 260 pb dopo notizia nuovo BTP 30 anni
Piazza Affari tonica sotto la spinta del settore bancario. Dopo un avvio cauto, l’indice Ftse Mib ha preso vigore ed è andato a chiudere con un progresso dell’1,16% a quota 19.833 punti, nei pressi dei massimi annui. A fare da traino al balzo del listino milanese sono state le banche con Unicredit in progresso del 2,17% dopo la debolezza della vigilia che aveva spinto il titolo dell’istituto di piazza Gae Aulenti sui minimi da inizio anno. Unicredit diffonderà i conti trimestrali il 7 febbraio. Rialzi più consistenti per Banco BPM (+3,61%) che diffonderà i conti domani.
Piazza Affari non ha accusato il colpo del rialzo dello spread, tornato sopra i 260 pb, dopo l’annuncio del mandato da parte del Tesoro a un pool di banche per il collocamento di un nuovo Btp a 30 anni.
Rialzo nell’ordine dell’1,59% per Intesa Sanpaolo che ha rallentato dopo la pubblicazione dei conti 2018 che hanno visto l’utile netto oltre il muro dei 4 miliardi, miglior profitto dal lontano 2007 a livello pro forma, ossia non considerando l’apporto sui conti 2017 del contributo pubblico di 3,5 miliardi di euro per l’acquisizione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha detto che il target di riduzione degli stock di crediti deteriorati verrà raggiunto con un anno d’anticipo, ossia nel 2020. Il gruppo si attende per il 2019 un aumento del risultato netto rispetto al 2018 e prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’80% del risultato netto (rispetto all’85% applicato per il 2018), in linea con quanto previsto dal piano.
In flessione oggi a Piazza Affari il titolo Stm (-1,04%). A pesare sulle azioni dell’azienda di semiconduttori i risultati delle rivali Infineon e Ams che hanno confermato un peggioramento dell’outlook per il settore chip, mettendo in guardia gli investitori sulla crescita futura. Ciò aggiunge altre preoccupazioni per gli investitori in merito alle prospettive per i produttori di chip e i fornitori di Apple.
Moderato segno meno per Campari (+0,19%) che non ha pagato il taglio di raccomandazione da parte di Bernstein a underperform.