Ftse Mib oltre 22.200 punti spinto da effetto Bce, analisi tecnica su Telecom
Il bazooka monetario lanciato ieri dalla Bce di Mario Draghi continua a galvanizzare i mercati azionari, come dimostra la performance dei principali indici europei. Effetto dirompente anche sui bond dell’Eurozona, che ieri sono scattati al rialzo applaudendo alla decisione di Draghi di rilanciare il piano di Quantitative easing. Il QE partirà il 1° novembre e comporterà acquisti per 20 miliardi al mese. I mercati guardano anche alle ultime dichiarazioni di Donald Trump, che ha aperto alla possibilità di siglare un accordo ad interim con la Cina, volto a smorzare le tensioni commerciali, pur aggiungendo che l’obiettivo è di avere una intesa completa.
Ftse Mib
Il Ftse Mib sorvola area 22.200 punti spinto dalle nuove misure di stimolo varate ieri dalla Bce hanno permesso all’indice italiano, trainato da banche ed utility, di chiudere ieri a +0,9%, la migliore Borsa del Vecchio continente. Brillanti i titoli di Stato con nuovo record del BTP a 10 anni sceso in area 0,75%, con spread Btp-Bund arrivato anche sotto i 140 punti base, il livello più basso da maggio 2018. Oggi e domani riflettori sulla riunione informale dell’Ecofin.
Tornando al grafico, dopo aver infranto in gap up la resistenza di medio termine importante in area 21.500 punti, ieri grazie all’effetto Bce il Ftse Mib ha superato anche la soglia psicologica dei 22.000 punti, livello che separa l’indice italiano dai massimi dell’anno a 22.357 punti. In tale scenario, la rottura decisa in chiusura della fascia di prezzo tra i 22.000 e 22.357 punti dovrebbe consentire al Ftse Mib di proseguire verso 23.000 e 24.000 punti. Al ribasso, se ci dovesse essere volatilità con un ritorno e chiusura sotto quota 21.500 punti darebbe spazio a ribassi verso 21.000 punti. Anche se va sottolineato che il primo livello di supporto importante che ci darebbe indicazioni in termini di sentiment di mercato è a 20.000 punti. Solo con il break di tale livello avremmo delle accelerazioni al ribasso con target il 61,8% di Fibonacci a 19.600 punti. Per il momento comunque non vediamo una situazione grafica tale da mettere in discussione l’uptrend avviato a fine dicembre dello scorso anno.
Per chi volesse operare sul Ftse Mib con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Long con ISIN: NL0013491830. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Turbo Short ISIN: NL0013492325.
Telecom Italia
Telecom Italia prosegue la corsa anche oggi, reduce di un guadagno dello 0,9% messo a segno nella seduta di ieri. Il titolo della maggior tlc italiana è rimbalzato dopo aver toccato nuovamente il 14 agosto i minimi storici a 0,433 euro. Movimento che ha permesso ai prezzi di tornare sopra i 50 centesimi e portarsi molto vicino a 0,5174 euro, zona di resistenza molto importante anche per la presenza della trend line ribassista di medio periodo costruita sui massimi di aprile e luglio 2019. RSI in ipercomprato ci suggerisce che in questo momento prevale la forza dei rialzisti. Nessun segnale positivo però dai volumi che risultano in linea con la media degli ultimi 30 giorni.
In caso di break deciso degli 0,5174 euro, Telecom Italia potrebbe mettere nel mirino area 0,56 euro per poi tentare la scalata fino ai 60 centesimi. Il raggiungimento di quest’ultimo livello potrebbe migliorare decisamente il quadro grafico del titolo e il sentiment del mercato. Invece, un eventuale cambio di direzione con ritorno sotto i 50 centesimi (dove passa anche la media mobile 200 periodi) potrebbe causare ricadute con target 0,47 e 0,45 euro.
Per chi volesse operare su Telecom Italia con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Long con ISIN: NL0013490188. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Turbo Short ISIN: NL0013490295.