Foti (Fineco): “Italiani investono in Borsa? Hanno capito che devono gestire meglio i patrimoni”

Sempre più italiani investono in Borsa e hanno “capito che, per mantenere il loro stile di vita, devono gestire meglio i patrimoni, spesso frutto di ricchezze del passato. Lo hanno capito per due ragioni, che dal 2020 accelerano una tendenza già in atto. Primo, la dinamica demografica, ormai piatta e che fa pensare a una frenata nella costruzione della ricchezza, di oggi e domani. Secondo, il ritorno dell’inflazione, che rende più complesso difendere stili di vita e potere d’acquisto”. Così in un’intervista a Repubblica Alessandro Foti, da 20 anni capo di Fineco-Bank sottolineando come l’azionario globale “è un mercato di assestamento, molto volatile e poco prevedibile. Le ultime fluttuazioni confermano: dopo 20 anni di tassi bassi inizia un ciclo di inflazione. Abbiamo però delle certezze su cui costruire: uno, il carovita andrà a intaccare i risparmi, due, dopo le scosse di assestamento l’economia reale globale riprenderà la sua crescita, stimata oltre il 4% nel 2022 dall’Ocse. Il solo modo per proteggersi dall’inflazione è investire in economia reale: i listini finiscono per rifletterla, pur con le distorsioni note. FinecoBank consiglia sempre, e specie in una fase come questa, tre cose: non lasciare i soldi sul conto, guardare l’economia reale, investire col sistema del decumulo, entrando sui mercati per gradi. A meno che pensiamo che il mondo stia per finire, questa è la cosa da fare. Non c’è certezza di come andrà la Borsa domani: ma certo i soldi sul conto si svalutano almeno di un 2% l’anno, se l’inflazione torna al target Bce.
Proiettando la stima sui 1.800 miliardi giacenti sui conti, il danno emergente è 36 miliardi annui. E non è tutto. Quei soldi, investiti anche solo all’1%, potrebbero creare un effetto ricchezza da 18 miliardi l’anno. In tutto parliamo di circa 54 miliardi l’anno di ricchezza in fumo».
Proiettando la stima sui 1.800 miliardi giacenti sui conti, il danno emergente è 36 miliardi annui. E non è tutto. Quei soldi, investiti anche solo all’1%, potrebbero creare un effetto ricchezza da 18 miliardi l’anno. In tutto parliamo di circa 54 miliardi l’anno di ricchezza in fumo».