Forex: yen sugli scudi, segno meno per le commodity currencies
Il surplus della bilancia commerciale e l’avversione al rischio spingono al rialzo lo yen. Segno più per la moneta nipponica in scia dell’avanzo di 32,9 miliardi di yen registrato dalla bilancia commerciale giapponese a febbraio. Il dato è attribuibile al calo inferiore alle attese (-2,7% vs -6,5%) registrato dalle esportazioni.
Gli acquisti di yen si sono intensificati dopo l’apertura dei listini europei alla luce delle indicazioni negative arrivate dagli indici che misurano la fiducia dei direttori degli acquisti del manifatturiero. La prima lettura del dato tedesco a marzo ha evidenziato un calo da 50,2 a 48,1 punti mentre l’indice relativo l’intera Eurozona è passato da 49 a 47,7 punti.
In questo momento il cross eurjpy quota nei pressi dei minimi di seduta e per acquistare un euro sono necessari 108,56 yen, quasi l’1,3% in meno rispetto al dato precedente. Andamento simile anche per il cambio dollaroyen che perde 1 punto percentuale attestandosi a 82,35.
Nel corso della seduta il greenback aveva azzerato le perdite dopo la pubblicazione del dato relativo le nuove richieste di sussidio, tornate la scorsa settimana ai minimi da 4 anni sotto la fatidica soglia delle 350 mila richieste (348 mila). Meglio del previsto anche l’andamento del superindice, salito dello 0,7% a febbraio, mentre l’indicatore che misura il prezzo delle abitazioni ha deluso le attese (0,0% a gennaio contro il +0,3% del consenso).
Segno meno anche per le commodity currencies, spinte al ribasso dal rallentamento del manifatturiero cinese evidenziato dal quinto calo consecutivo del Pmi. La stima flash, preparata da da Hsbc, è scesa da 49,6 a 48,1 punti. Il cambio dollaro Usa/loonie, il dollaro canadese, sale dello 0,7% a 0,9989 mentre il cross con l’aussie, la divisa australiana, scende a 1,0383 usd.