Forex: torna la voglia di asset rischiosi, l’euro/dollaro di nuovo sopra 1,29
I dati migliori delle attese arrivati alle 16 dagli Stati Uniti hanno confermato e rafforzato la richiesta di asset rischiosi da parte degli operatori, già ben impostata dopo le indicazioni macroeconomiche europee e le buone trimestrali statunitensi.
Alla vigilia della pubblicazione degli stress-test, che per forza di cose daranno risultati positivi, sui mercati torna l’appetito per il rischio, dopo che le dichiarazioni di ieri sera di Ben Bernanke avevano spedito Wall Street in territorio negativo. Sembrerebbe che gli operatori abbiano rimandato alla prossima settimana le indispensabili valutazioni sulla severità dei test svolti su 91 istituti di credito del Vecchio continente.
Nella prima parte di seduta dall’Europa erano arrivate indicazioni migliori delle attese dagli indici Pmi, a 56 punti per quanto riguarda il comparto dei sevizi ed a 58,3 nella versione relativa il manifatturiero, e dagli ordini industriali, +3,8% a maggio. A migliorare l’umore degli operatori sono poi arrivate le trimestrali statunitensi, con i numeri di 3M, AT&T, Caterpillar, eBay, Eli Lilly, Philips Morris, Qualcomm, Ups e Xerox. Inferiori al consenso i cali del superindice statunitense di giugno (-0,2%) e delle vendite di case esistenti (-5,1%). Ancora in crescita invece le nuove richieste di sussidio, salite a 464 mila.
La moneta unica scambia in rialzo sia nell’euro/dollaro, +1,2% a 1,2919 e sia contro yen, con l’eur/jpy a 112,46 (+1,5%). Dopo esser sceso ai minimi da 7 mesi, sale anche il cross dollaro/yen che quota 87,070 (+0,2%) in scia della rinnovata verve che si respira sui mercati. Degno di nota il calo di quasi 1 punto percentuale messo a segno dallo usd/chf a 1,0399. La moneta svizzera potrebbe diventare la preferita dagli operatori in caso di avversione al rischio se le autorità giapponesi confermassero la loro volontà di evitare un eccessivo apprezzamento della divisa nipponica.