Forex: tensioni sui mercati favoriscono il dollaro, euro e aussie in difficoltà
Euro nuovamente vicino ai minimi di minimi di ottobre rispetto al dollaro. Il cross, dopo il fallito tentativo di rimbalzo della vigilia, viaggia a 1,345 dollari. Sul valutario si consolida il movimento rialzista del dollaro Usa con il dollar index, che misura l’andamento del biglietto verde nei confronti di un basket di sei valute, che ha toccato i massimi dal 10 ottobre a quota 78,582. Di contro si accentua il movimento ribassista delle valute ad alto rendimento. L’aussie, nome con cui viene identificato sui mercati valutari il dollaro australiano, si è portato sui minimi a 7 settimane sul dollaro Usa con cross AU$/US$ sceso fino a 0,9751.
Le tensioni sull’obbligazionario hanno riportato il differenziale di rendimento tra Btp a 10 anni e Bund nuovamente in area 500 punti base. Da notare la nuova inversione della curva con i rendimenti del decennale italiano al 6,9%, quelli dei titoli governativi a 5 anni al 7,03% e quelli a 2 anni al 7,18% (con spread rispetto ai titoli a 2 anni tedesco pari a 680 punti base).
Crescono intanto i timori di una perdita della tripla A da parte della Francia. Secondo le ultime indiscrezioni stampa in arrivo dal Belgio il piano di salvataggio di Dexia potrebbe essere rivisto implicando un maggiore aggravio proprio per la Francia. Il quotidiano De Standaard ieri parlava della richiesta di Bruxelles rinegoziare la ripartizione con Parigi che dovrebbe accollarsi una parte maggiore dei costi. Invece secondo il quotidiano belga De Tijd gli oneri dell’accordo da oltre 90 mld di euro sarebbero ripartiti allo stesso modo di quanto deciso lo scorso mese, ossia 60,5% il Belgio, 36,5% la Francia e 3% il Lussemburgo.
Sul fronte macro ieri la rilettura al ribasso del pil statunitense del terzo trimestre (da +2,5% a +2%) ha trascinato al ribasso Wall Street. Deboli indicazioni oggi invece sono arrivate dalla Cina con l’indice Hsbc Pmi manifatturiero ha evidenziato, nella stima flash, un ribasso a 48 punti dai precedenti 51. Un dato sotto la soglia dei 50 punti indica contrazione.
Dai verbali della riunione del Fomc (Federal Open Market Committee), il braccio operativo della statunitense Federal Reserve, alcuni membri della Fed ritengono opportuno un nuovo piano di allentamento quantitativo (Quantitative Easing 3). “Secondo alcuni membri l’attuale situazione economica potrebbe giustificare un nuovo piano di allentamento quantitativo”, si legge nel comunicato diffuso dalla Banca centrale Usa. Secondo altri invece sarebbe opportuno cambiare il modo di comunicazione dei time frame riguardanti la decisione di mantenere i tassi fermi ancora per molto tempo, da una data precisa ad un periodo temporale, altri vorrebbero legare i tassi a target basati o sull’inflazione o sul mercato del lavoro. Minute che quindi confermano una decisa spaccatura in seno alla Fed circa le mosse da implementare nelle prossime riunioni.