Forex: il rialzo del greggio penalizza il biglietto verde
La risalita del greggio incrementa l’avversione al rischio. Nonostante i dati relativi l’andamento del mercato del lavoro a stelle e strisce siano risultati sostanzialmente migliori delle attese, il biglietto verde è penalizzato dalle indicazioni che arrivano dalle commodities. La crescita del petrolio (brent a 116,3 e light a 104,1 dollari) sta facendo tornare tra gli operatori l’avversione al rischio, un movimento che sul valutario si traduce in acquisti di franchi svizzeri e yen.
Nonostante il calo della disoccupazione Usa all’8,9% e la creazione di 192 mila posti di lavoro in un primo momento abbiano spinto al rialzo il dollaro, dato che un miglioramento del mercato del lavoro potrebbe indurre la Fed ad alzare il costo del denaro prima del previsto, il biglietto verde in questo momento quota in calo dello 0,5% nello usdchf a 0,9270 e scambia a 82,350 yen.
L’eurodollaro sale dello 0,13% a 1,3973 dollari (massimo di seduta a 1,4007) in scia dell’aggressività mostrata ieri dal n.1 della Bce Jean Claude Trischet. Ieri il n.1 dell’Eurotower ha annunciato che già dalla prossima riunione, ad aprile, il costo del denaro potrebbe tornare a crescere. “Il rialzo è possibile ma non certo” e “non è appropriato parlare di un rialzo consistente e non sarà l’inizio di una serie di rialzi. Molto dipenderà dai dati macroeconomici dei prossimi mesi”, ha detto Trichet. Il mercato sta quindi scommettendo su incremento del costo del denaro dall’1 all’1,25%.
“La retorica di Trichet può essere sufficiente a frenare le aspettative di inflazione senza la necessità di alzare i tassi di interesse. In ogni caso, è chiaro come la Bce stia preparando il mercato ad un aumento dei tassi che sosterrà l’euro nei prossimi mesi”, ha dichiarato Christopher Beauchamp di IG Markets.