Notizie Forex: la propensione al rischio spinge al ribasso lo yen

Forex: la propensione al rischio spinge al ribasso lo yen

22 Dicembre 2011 15:32

Tornano gli acquisti sui mercati finanziari e lo yen paga pegno. Il ritorno della propensione al rischio sta spingendo al ribasso la moneta nipponica, generalmente considerata un rifugio sicuro in caso di tempesta sui mercati finanziari. In questo momento il cambio euro/yen sale dello 0,15% a 101,9 mentre il cross dollaro/yen avanza a 78,15.

Nella seconda parte di seduta le valute ad alto rendimento hanno beneficiato delle indicazioni macro arrivate dagli Stati Uniti. In particolare evidenza il calo delle nuove richieste di sussidio, che, attese in crescita a 376 mila, sono scese da 368 a 364 mila unità. Si tratta del terzo calo consecutivo e del dato migliore dall’aprile 2008. Il numero totale delle persone che riceve il sussidio è sceso di 79 mila unità a 3,55 milioni, il livello minore dal settembre 2008.

Un miglioramento del mercato del lavoro è destinato a spingere al rialzo anche i consumi, che nel terzo trimestre hanno registrato un rialzo dell’1,7%, inferiore al +2,3% della lettura precedente. Sotto le stime anche il dato definitivo relativo la crescita economia del terzo trimestre, che, spinta al ribasso dal calo della spesa sanitaria, dal 2% della stima precedente (e del consenso) è stata rivista all’1,8%.

Per quanto riguarda le altre indicazioni macro della giornata, meglio del previsto i dati relativi la fiducia dei consumatori statunitensi (Università del Michigan, dato finale) salita a dicembre a 69,9 punti (67,7 punti per il dato preliminare) ed il superindice, che a dispetto del +0,3% del consenso ha registrato un +0,5% m/m. Segno meno invece per l’indice Fhfa (Federal Housing Finance Agency) che rileva l’andamento dei prezzi delle abitazioni statunitensi, sceso ad ottobre dello 0,2% mensile.

Il dollar index, l’indice che misura l’andamento del biglietto verde contro un basket di valute, in questo momento quota in sostanziale parità a 80 punti. Invariato anche l’eurodollaro, che scambia a 1,3037 dollari.