Forex: ottimismo su Grecia spinge l’euro ai massimi a oltre 8 settimane
Avanza con decisione l’euro rispetto al dollaro Usa sfiorando questa mattina la soglia di area 1,33. Il cross euro/dollaro si è portato fino a quota 1,3289 , massimi dal 12dicembre. Il mercato guarda con crescente ottimismo alla possibilità di una risoluzione positiva del nodo Grecia. L’incontro decisivo tra il premier Papademos e i leader dei principali partiti per la firma del memorandum della Troika è slittato a oggi. Fmi, Bce e Ue che premono affinché l’accordo venga firmato da tutti al fine di avere la certezza che l’impegno venga portato avanti dalla coalizione che risulterà vincitrice delle elezioni politiche in programma ad aprile. L’accordo sui nuovi tagli chiesti dalla Troika sancirebbe il via libera al secondo piano di aiuti da 130 miliardi di euro, che permetterebbe ad Atene di rimborsare i titoli di Stato in scadenza.
Attese per un esito favorevole che hanno favorito a partire dal pomeriggio di ieri la partenza di “movimenti pro rischio su tutti i fronti, il tutto in concomitanza con le vendite generalizzate di dollaro americano, che è andato a perdere terreno contro tutto, tranne che contro lo yen giapponese”, rimarca la nota odierna di Fxcm.
Tra le valute ad alto rendimento si conferma la forza relativa del dollaro australiano che ha nuovamente aggiornato i massimi a 6 mesi sul dollaro Us a quota 1,0844. Ieri la Reserve Bank of Australia a sorpresa ha mantenuto i tassi fermi al 4,25% in virtù dei positivi segnali in arrivo dall’Europa che hanno migliorato il sentiment rispetto a quello di dicembre.
Trend positivo anche per la sterlina che staziona sopra quota 1,59 dollari (massimi da metà novembre) alla vigilia della riunione della Bank of England che dovrebbe apportare un nuovo aumento del piano di quantitative easing. Il consensus punta su un rialzo di 50 miliardi di sterline con entità del piano che dovrebbe così passare da 275 a 325 mld. Alcuni analisti si attendono addirittura un incremento più ampio, ovvero di 75 miliardi. “Poiché riteniamo che la sterlina sia sopravalutata sopra 1,55 GBP/USD – rimarcava la nota di ieri di Intesa Sanpaolo sui mercati valutari – un aumento di 50 miliardi dovrebbe comunque far scendere la sterlina, riportandola almeno verso 1,55 GBP/USD. Se l’incremento fosse più elevato allora il deprezzamento atteso potrebbe essere più ampio (accelerazione verso 1,54-1,52 GBP/USD)”.