Forex: nuovo scacco al dollaro dalle minute della Fed
Dollaro nuovamente sotto il fuoco delle vendite in scia alle indicazioni arrivate ieri sera dalla Federal Reserve. Le minute della riunione del Fomc dello scorso 21 settembre confermano le attese per imminenti operazioni di quantitative easing nel caso di una crescita economica debole ed incapace di creare occupazione e con un’inflazione troppo modesta. Il cross euro/dollaro è così risalito a ridosso di quota 1,40 dollari (massimo a 1,3998 dollari).
La maggior parte dei membri della Fed si sono trovati “d’accordo su un nuovo piano di allentamento monetario (quantitative easing), nel caso di una crescita economica debole ed incapace di creare occupazione e con un’inflazione troppo modesta”, recita il comunicato dell’Istituto Centrale Usa, sottolineando che i membri del comitato hanno preso in considerazione vari metodi per rilanciare la crescita economica ma alla fine la maggioranza “ha deciso di intervenire con acquisti su titoli di stato a lungo termine”. Una minoranza invece ha espresso delle perplessità su un intervento della Fed sui titoli di stato ritenendolo “poco efficace nella situazione economica attuale”. Secondo gli analisti il nuovo piano di quantitative easing della Fed potrebbe decollare già a novembre, considerando che lo stesso Istituto centrale ha rivisto al ribasso per la terza volta consecutiva la crescita economica negli Usa nella seconda metà del 2010 rispetto a quanto previsto in precedenza.
“Le parole contenute nelle minute rese pubbliche ieri – sottolinea oggi la morning note di Forex Capital Markets (FXCM) – si riferiscono ad una riunione del FOMC avvenuta tre settimane fa, ma nel frattempo ci sono state diverse dichiarazioni da parte dei membri votanti che ci suggeriscono un maggior grado di incertezza sulle possibili mosse future della Fed, rendendo di fatto il QE2 non così scontato”. Nella prossima riunione i membri votanti del Federal Reserve Open Market Committee saranno 11 (un posto è rimasto vacante dopo che il Senato non ha approvato la scelta di Obama, ricaduta su Peter Diamond) “con 3 membri che sostengono apertamente maggiori stimoli, 2 si oppongono, il resto sta alla finestra”, rimarca Fxcm.