Forex: nuove tensioni sull’euro, ai minimi storici contro il franco svizzero
Dopo la Grecia e le banche spagnole oggi è stata la volta dell’Ungheria e di Société Générale. Con tutti i problemi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi ancora irrisolti, nelle ultime ore si sono aggiunti altri due fronti, la possibile falsificazione dei conti ungheresi e le voci relative le perdite legate a prodotti derivati dell’istituto francese.
Per quanto riguarda l’Ungheria, il caso è scoppiato dopo che la Commissione europea ha esortato il nuovo governo ad accelerare il processo di riduzione del deficit di bilancio. Peter Szijjarto, portavoce del nuovo premier ungherese Viktor Orban, ha definito l’economia “in una situazione grave” poiché il rapporto deficit/Pil potrebbe risultare decisamente maggiore del 3,8% precedentemente annunciato. Secondo indiscrezioni in arrivo da fonti governative il deficit potrebbe attestarsi al 7-7,5% del Pil. Il nuovo esecutivo ha apertamente accusato il precedente governo di aver manipolato i conti. Per quanto riguarda invece SocGen, secondo rumor circolati in giornata avrebbe registrato forti perdite con prodotti derivati.
Ovviamente pagano pegno i listini azionari e la moneta unica, che oggi nel cross con il franco svizzero ha toccato il minimo storico sotto quota 1,39, a 1,3863, ed in questo momento scambia a 1,3934. Oltre alle notizie già citate, la violenta accelerazione ribassista è avvenuta a causa delle dichiarazioni della presidentessa della Confederazione Doris Leuthard, che ha annunciato che gli interventi sul valutario da parte della Swiss National Bank devono in qualunque caso avere un limite.
1,2007 per il cross euro-dollaro (-1,4%, minimo di seduta a 1,1990), con il greenback che beneficia dell’incertezza generale e delle dichiarazioni rese ieri da importanti esponenti del board Fed del calibro di Hoenig e di Fisher, che hanno sostanzialmente aperto la strada per futuri incrementi del costo del denaro. Il dollar index sale dello 0,84% a 87,865 punti.
Ma oggi è stato anche e soprattutto il giorno dei dati relativi il mercato del lavoro a stelle e strisce di maggio, con il dato sulle buste paga che registra un incremento di 431 mila unità ed il tasso di disoccupazione in calo dal 9,9 al 9,7% (9,8% il consenso). Il dato sulle payrolls ha deluso gli analisti, che avevano pronosticato un incremento di 500 mila unità anche in virtù dei 411 mila nuove assunzioni legate al censimento.
Chiudiamo infine con il Giappone, dove Naoto Kan è stato eletto primo ministro, quinto premier in quattro anni. Una notizia che insieme all’avversione per il rischio ha risollevato lo yen, portandolo a quotare 91,810 contro dollaro ed a 110,19 nel cross con l’euro.