Forex: non si allenta la pressione su Madrid, euro sotto 1,25 dollari
L’eurodollaro torna sotto quota 1,25. Improvvisa accelerazione ribassista per la moneta unica, penalizzata dal nuovo massimo storico messo a segno dal rendimento dei titoli targati Madrid. Poco fa i bonos decennali hanno aggiornato i massimi toccati nell’autunno 2011 facendo registrare un nuovo record dall’introduzione dell’euro al 6,83% e spingendo lo spread con i bund a 543 punti base. Le vendite di bonos sono state innescate dal taglio annunciato dall’agenzia di rating Fitch, che dopo il merito di credito sovrano ha ridotto anche il giudizio su 18 banche spagnole.
E nel mirino della speculazione c’è anche il nostro Paese. Il rendimento del decennale italiano poco fa ha toccato il 6,3% in scia delle tensioni spagnole e delle parole del Ministro delle Finanze austriaco, Maria Fekter, su una possibile richiesta di aiuti da parte dell’Italia. “Alla luce dei tassi che l’Italia è costretta a pagare per rifinanziarsi sui mercati, anche loro avranno bisogno di aiuto”, ha detto la Fekter. Di diverso avviso Fitch, secondo cui il nostro Paese ha un basso deficit di bilancio e non ha problemi di banche.
L’eurodollaro in questo momento segna un calo dello 0,1% attestandosi a 1,2468, non lontano dal minimo intraday toccato poco fa a 1,2442. “Il test della notte su 1,2450 -ha commentato Vincenzo Longo di IG Markets- ha configurato un triplo minimo che ha creato lo spazio per un rimbalzo sino a 1,2525. Nel corso della seduta il cambio non è riuscito a tenere questi livelli e si è riportato sull’area di supporto a 1,2450. La resistenza importante odierna passa per 1,2550 e successivamente per 1,2625, mentre il supporto rimane in area 1,2450 e successivamente a 1,24”.
Dopo una mattinata in territorio positivo ritraccia il cross euroyen che scambia a 99,12. Nel corso della prima parte la divisa nipponica era stata spinta al ribasso da un report in cui il Fondo monetario ha rimarcato che lo yen è sopravvalutato e che il quantitative easing potrebbe essere ulteriormente incrementato. “Il tasso di cambio si è apprezzato nel corso dell’ultimo anno anche a causa degli afflussi di capitale dovuti alla ricerca di asset rifugio – rimarca il Fmi – e la nostra analisi suggerisce che lo yen è moderatamente sopravvalutato in una prospettiva a medio termine”. In queste condizioni “il programma di acquisto di asset potrebbe essere sostanzialmente ampliato”.