Forex: morte Kim Jong-il deprime il won coreano, euro poco mosso
La morte per infarto del leader nordcoreano Kim Jong-il pesa oggi sull’andamento del won coreano. La divisa asiatica è arrivata a cedere l’1,73% rispetto al dollaro Usa per poi attestarsi a 0,8535 dollari, in calo dell’1% rispetto ai livelli a cui aveva chiuso la scorsa ottava.
Tra le altre valute, la reazione alla morte di Kim Jong-Il è stato un moderato apprezzamento del dollaro con il dollar Index salito fino a 80,493, nei pressi dei massimi a 11 mesi toccati nelle scorse sedute.
Per quanto riguarda l’euro, la moneta unica si mantiene oggi sopra la soglia di 1,30 dollari (1,3027 $ alle 10.51) nonostante i nuovi allarmi di possibili downgrade da parte delle agenzie di rating Usa. In particolare Fitch ha messo sotto revisione per possibili declassamenti sei paesi dell’area euro, tra cui l’Italia, assieme a Spagna, Belgio, Irlanda, Slovenia e Cipro. Inoltre ha portato l’outlook sulla Francia a negativo.
“A questo punto non desterebbe più alcuna sorpresa la perdita della tripla A da parte della Francia ad opera di Standard and Poor’s – commentano oggi gli analisti di CMC Markets – con la conseguenza che nemmeno l’EFSF o ESM potrebbero più vantare lo stesso merito di credito. In questo contesto gli operatori di mercato incontrano enormi difficoltà nel trovare qualche motivo di ottimismo relativo all’Europa”. “La sensazione più diffusa – prosegue l’analisi di CMC Markets – è che si entrerà nel 2012 con lo stesso livello di incertezza che ha caratterizzato la seconda metà del 2011. Pur tuttavia, sebbene l’attitudine ad intraprendere rischi sia al momento negativa, l’unica nota positiva sembrerebbe rappresentata dal fatto che l’ascesa dei rendimenti sui titoli spagnoli e italiani sia al momento contenuta”.
Intanto il presidente della Bce, Mario Draghi, ha ribadito che il programma di acquisto bond della Bce non è infinito e che è necessaria l’accelerazione nell’attuazione del Fondo salva-Stati per allentare le pressioni su banche e obbligazioni governative. In una intervista al Financial Times, il presidente dell’Eurotower ha esortato i politici europei ad agire per “ristabilire la fiducia sul fronte delle finanze pubbliche dell’Eurozona, assicurando una disciplina fiscale e rendendo il fondo salva-stati completamente operativo”. Il numero uno dell’istituto di Francoforte ha ricordato che la Bce non può violare i trattati e avviare una manovra di “quantitative easing” sul modello anglosassone.