Forex: minimi da agosto 2010 per l’euro, si apprezza lo yen
Il crescente scetticismo in vista del summit Ue di oggi pesa oggi sull’euro che ha violato al ribasso i minimi annui portandosi ai minimi a 21 mesi rispetto al dollaro. Il cross euro/dollaro è sceso fino a 1,2615 dollari, livello più basso dall’agosto 2010. “Non appare molto probabile che dalla cena informale di stasera emergano spunti rassicuranti o risolutivi”, rimarca la nota odierna sui mercati valutari curata dall’Ufficio studi di Intesa Sanpaolo. Sulla stessa lunghezza d’onda Michael Hewson, senior market analyst di CMC Markets: “E’ possibile che i mercati restino ancora una volta delusi, visto che i leader europei hanno più volte promesso senza mantenere. La richiesta del Presidente francese Hollande per il lancio degli eurobond si scontra contro l’opposizione della Germania, affiancata dall’Austria e probabilmente anche dall’Olanda”.
Crisi europea che pesa sulle valute ad alto rendimento con il dollaro australiano sceso ai minimi a 6 mesi sul dollaro Usa a quota 0,9736. Inoltre oggi la Banca ha tagliato le stime di crescita sulla Cina (+8,2% quest’anno dal +8,5% indicato in precedenza) che è il primo partner commerciale dell’Australia.
Movimento marcato oggi anche per lo yen che si apprezza notevolmente rispetto a tutte le altre principali valute (cross $/Y sceso fino a 79,32 dopo che ieri aveva recuperato quota 80). Oltre agli acquisti generati dall’aumento dell’avversione al rischio sui mercati, oggi lo yen si muove in scia alla decisone della Bank of Japan (BoJ) di confermare a quota 40 mila miliardi di yen l’ammontare degli acquisti di asset (bond governativi ma anche obbligazioni societarie, ETF e fondi comuni d’investimento immobiliari). Il mese scorso aveva aumentato l’ammontare di 10 mila miliardi di yen. Confermato anche l’ammontare del piano di concessione prestiti, pari a 30.000 miliardi di yen. I tassi sono rimasti invariati ai minimi storici nel range 0-0,10%. Stanotte è uscita anche la bilancia commerciale relativa ad aprile, che evidenzia un disavanzo di 520 miliardi di yen rispetto al deficit di 82,5 miliardi della precedente rilevazione e ai -470,8 miliardi pronosticati dagli analisti.
Infine la sterlina ha toccato in minimi intraday a 1,5684 rispetto al dollaro dopo la diffusione del dato sulle vendite al dettaglio britanniche, scese del 2,3% m/m ad aprile. La flessione risulta superiore alle attese che erano per un -0,8% dopo il +2% di marzo. A livello tendenziale la flessione risulta dell’1,1%. Dai verbali della Bank of England diffusi oggi emerge che nella riunione di maggio sono stati 8 i voti a favore della conferma del allentamento quantitativo a quota 325 miliardi di sterline. L’unico voto contrario, come da attese, è stato quello di David Miles che ha proposto un incremento di 25 miliardi di sterline, in linea con quanto aveva già proposto il mese precedente.