Forex: le indiscrezioni su un intervento delle autorità allentano la pressione sullo yen

Rallenta la corsa dello yen. Le indiscrezioni relative un prossimo intervento delle autorità nipponiche stanno indebolendo la corsa della divisa nipponica. Dopo esser sceso a 76,29, nei pressi del minimo a 76,25 yen che aveva fatto scattare l’intervento coordinato, torna a salire il dollaroyen, che in questo momento scambia a 77,14.
Le ultime minacce in ordine di tempo sono arrivate dal Ministro delle Finanze Yoshihiko Noda, che, preoccupato dell’impatto del superyen sulle esportazioni, ha detto di “star monitorando con cura l’andamento della divisa nipponica”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Eiji Hirano, ex direttore esecutivo della Bank of Japan ed ora vice presidente di Toyota Financial Services. “La forza dello yen rappresenta la maggiore incertezza per l’economia giapponese”, ha detto Hirano.
“Le aziende nipponiche stanno facendo di tutto per risollevarsi ed il superyen potrebbe annientare l’attuale ottimismo”. Secondo una ricerca condotta dalla BoJ, le aziende giapponesi nelle loro stime hanno incorporato un dollaroyen a 82,6, quasi il 7% in più rispetto agli attuali livelli.
Sotto i riflettori anche le questioni europee. Dopo l’approvazione dell’innalzamento del tetto del debito statunitense l’attenzione degli operatori è tornata sui due Paesi del Club Med “troppo grandi per essere salvati e per fallire”, la Spagna e l’Italia. “Cipro è la prossima nazione candidata per il bail-out dopo le preoccupazioni sulla tenuta dei conti espresse dalla Banca centrale”, ha dichiarato Michael Hewson nel Forex Morning Comments di CMC Markets. Il cambio tra la moneta unica ed il dollaro quota 1,4266 mentre quello con lo yen 110,12.
L’avversione al rischio continua a favorire la divisa elvetica, che ha toccato un nuovo minimo storico con l’euro a 1,0986. In questo momento l’eurchf scende dell’1,3% a 1,1048. La moneta della confederazione negli ultimi 12 mesi ha guadagnato qualcosa come il 22%.
Per quanto riguarda i dati di oggi, i prezzi alla produzione europei a giugno non hanno fatto registrare variazioni congiunturali mentre su base annua il dato registra un +5,9% (+0,1% e +5,9% per il consenso). I redditi statunitensi a giugno sono cresciuti dello 0,1%, le spese per consumi personali hanno messo a segno un calo dello 0,2% e l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali in versione core, calcolato al netto di alimentari ed energetici, ha registrato +0,1%.