Forex: le banche centrali sotto i riflettori, attesa per le notizie in arrivo da Atene
Yen e franco sotto i riflettori. La moneta nipponica sconta il report diffuso oggi dall’esecutivo che a novembre ha messo in campo un nuovo intervento sul valutario per allentare la tensione sullo yen. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’economia, nei primi 4 giorni di novembre il governo nipponico ha venduto 1,02 trilioni di yen che si sommano agli 8,07 trilioni messi sul mercato il 31 ottobre. La notizia ha spinto al ribasso lo yen, che quota 76,78 (+0,3%) nel cambio con il dollaro e 101,27 (+0,8%) contro la moneta unica.
Indicazioni analoghe anche dall’altra valuta rifugio per eccellenza, il franco svizzero, che contro euro scambia a 1,2092 (+0,25%). Oggi il n.1 ad interim della Banca centrale svizzera, Thomas Jordan, nel corso di un incontro a Ginevra ha rimarcato che la SNB (Swiss National Bank) “è fermamente impegnata a difendere il cambio minimo tra euro e franco svizzero a 1,2”. La politica della SNB sarà attuata “acquistando valuta estera in quantità illimitata, se necessario”. Non solo, la SNB per bocca del chairman si è detta pronta “a mettere in campo ulteriori misure se l’outlook economico e le spinte deflattive dovessero renderlo necessario”.
In Europa i riflettori restano puntati sulla Grecia. Stando a quanto anticipato dal quotidiano Ta Nea il premier ellenico Papademos a breve dovrebbe incontrare i leader politici per cercare di trovare un accordo sulle nuove misure di austerità richieste dalla Troika (Bce, Ue e Fmi) per la concessione del nuovo pacchetto di aiuti. Gli operatori sono fiduciosi e spingono la moneta unica a 1,3187 dollari.
Segno meno invece per l’euro/dollaro australiano, in calo a 1,2214. La divisa australiana, anche detta aussie, capitalizza la decisione della Reserve Bank of Australia (Rba) di confermare i tassi di riferimento al 4,25%. Gli analisti si attendevano il terzo taglio consecutivo. “Il dollaro australiano -si legge nella nota diffusa oggi dagli analisti di FXCM- mette a segno massimi sempre maggiori, all’interno del trend rialzista in atto da parecchie settimane. Ricordiamo che oltre quota 1,0750 dollari, superata definitivamente venerdì, notiamo un ampio spazio per una salita sino ai massimi visti a luglio scorso”.