Forex: l’incertezza regna ancora sovrana, l’euro consolida sotto quota 1,30 $
L’asticella dell’avversione al rischio si mantiene elevata anche oggi dopo il brusco scossone che ha colpito ieri i mercati finanziari con le principali Borse mondiali che sono scese violentemente sull’acuirsi dei timori legati alla Grecia e al rischio di contagio ad altri Paesi dell’eurozona. Forti le ripercussioni sui mercati valutari con l’euro che ieri sera per la prima volta dall’aprile 2009 ha violato al ribasso la soglia di 1,30 dollari. Oggi la Moneta Unica europea viaggia ancora in ribasso rispetto alle altre principali valute con cross rispetto al dollaro a quota 1,295 (toccato minimo intraday a quota 1,2935 dollari). In ascesa invece lo yen che cavalca l’aumento dell’avversione al rischio (cross euro/yen a 122,5 yen).
La due giorni di scioperi in terra greca sta preoccupando i mercati. Si teme che il governo di Atene non riesca a portare avanti le misure di austerity promesse a Ue e Fmi in cambio del piano di aiuti da 110 mld di euro. Ieri i rendimenti dei bond greci si sono portati sopra i livelli raggiunti prima del via libera al piano Ue-Fmi.
Speculazione che guarda anche alla penisola iberica sui timori che Portogallo e Spagna non riescano a mantenere le loro promesse in merito alla riduzione del deficit di bilancio. Ieri sulla Spagna sono circolati diversi rumor, dal possibile declassamento del rating sovrano anche da parte di Moody’s e Fitch (smentiti dalle due agenzie di rating) alle voci di una possibile richiesta di aiuti all’Ue per 280 miliardi di euro. Il premier spagnolo Jose Luis Zapatero, intervenuto da Bruxelles, ha definito “follia” i rumor di mercato rimarcando come questa speculazione sia intollerabile e faccia male alla nazione. In merito ai conti della Spagna, il premier ritiene che i dati reali evidenziano l’indubbia solvibilità del debito spagnolo e inoltre i dati di ieri (-0,6% m/m richieste sussidi disoccupazione ad aprile) dovrebbero aver anticipato un miglioramento del mercato del lavoro. Disoccupazione spagnola che a marzo si è portata sopra la soglia del 20% e che potrebbe rendere più difficile l’azione di riduzione del deficit spagnolo che nel 2009 è schizzato all’11,2%.
Segnali di forza dalla sterlina inglese alla vigilia della tornata elettorale. Il pound ha guadagnato oltre il 3% contro il gruppo delle dieci principali valute dai minimi annui toccati lo scorso 10 marzo, dopo aver lasciato sul terreno il 7,4% nelle sei settimane precedenti. Gli ultimi sondaggi danno vincente il partito conservatore, capitanato da David Cameron. Oggi la sterlina guadagna lo 0,13% contro il dollaro a 1,5154.
Sul fronte macro oggi si segnala principalmente l’indice Ism non manifatturiero statunitense di aprile, atteso in lieve rialzo a quota 56 punti dai 55,4 del mese precedente. L’Ism non manifatturiero, conosciuto anche come indice dei servizi, si basa su un’indagine svolta tra circa 370 direttori d’acquisto statunitensi ed è una media di quattro indicatori di egual peso: l’attività economica, i nuovi ordini, l’occupazione e le consegne.