Forex: incertezza in primo piano, dollaro e yen sugli scudi
Dollaro e yen in scia delle tensioni. Dopo la crisi dei debiti sovrani e le preoccupazioni legate ai conti del comparto bancario oggi la nuova ondata di vendite è stata alimentata dalle indiscrezioni relative una possibile tassa sugli istituti di credito, destinata a costituire un fondo di garanzia, ed alla notizia che la Germania potrebbe estendere a tutti i titoli il divieto di vendite allo scoperto. I mercati restano prigionieri del nervosismo, basta quindi un minimo sussulto per scatenare le vendite.
In una situazione del genere gli operatori tendono quindi a privilegiare le valute rifugio come yen e dollaro, viste come approdi sicuri nei momenti di tempesta, ed a vendere l’euro, che negli ultimi tempi non ha brillato per solidità. A tutto questo bisogna poi aggiungere le tensioni dal fronte geopolitico e le conferme che i dati macro negli ultimi mesi hanno offerto sulla solidità della ripresa della prima economia del pianeta. In questo filone si inseriscono i 63,3 punti messi a segno dalla fiducia dei consumatori statunitensi a maggio (59 punti per il consenso).
La moneta giapponese scende a 110,20 contro euro, -0,8%, mentre l’euro/dollaro scambia a 1,2267 (-0,5%). +0,87% per il dollar index, che si porta a 86,954. La debolezza delle materie prime (-2,86% a 68,2$/barile per il greggio) si riversa sulle commodity currencies, che negli ultimi tempi avevano fatto forse troppo affidamento sulla locomotiva cinese e sulle politiche restrittive; il cross aud/usd scambia a 0,8142 (-1%) mentre lo usd/cad sale di 1 punto e mezzo percentuale a 1,0794.
Giornata deludente anche per la sterlina, con il cable (gbp/usd) in calo dello 0,2% a 1,4351 e l’eur/gbp a 0,8547; dopo il piano di riduzione della spesa pubblica, oggi un’altra buona notizia per il Regno Unito, con la revisione del Pil del primo trimestre allo 0,3% congiunturale.