Forex: l’Ifo spinge l’eurodollaro ai massimi da due mesi
L’Ifo spinge la moneta unica. L’indice che misura la fiducia delle imprese in Germania, uno dei principali barometri della prima economia, a febbraio è salito ai massimi da 7 mesi da 108,3 a 109,6 punti. Gli analisti avevano pronosticato un miglioramento più contenuto a 108,8 punti. Meglio del previsto anche l’indicatore che misura le aspettative per i prossimi sei mesi, in crescita a 102,3 punti.
Indicazioni sostanzialmente positive anche dagli Stati Uniti, dove le nuove richieste di sussidio si sono confermate a 351 mila unità, il livello minore da 4 anni. Scende anche la media mobile a quattro settimane, che a 359 mila fa segnare il risultato migliore dal marzo 2008. Sempre per quanto riguarda gli Usa, meglio del previsto anche il dato relativo i prezzi delle abitazioni preparato dalla FHFA (Federal Housing Finance Agency). Dopo il +1% mensile messo a segno a novembre, nell’ultimo mese del 2011 l’indice è salito dello 0,7% (attese +0,2% m/m).
I dati macro hanno fatto toccare all’eurodollaro i massimi da metà dicembre a 1,3342 mentre il cross con lo yen ha toccato quota 106,85. Attualmente per acquistare un euro sono necessari 1,3311 dollari e 106,67 yen. La propensione al rischio ha penalizzato, per la prima volta nelle ultime 5 sedute, il dollaroyen, che in questo momento scende dello 0,2% a 80,152.
Oggi le indicazioni arrivate dagli aggiornamenti macro hanno fatto passare in secondo piano i dati contenuti nell’Interim Forecast diffuso dalla Commissione Ue. Nel report gli esperti della Commissione rimarcano come le misure supplementari destinate al risanamento di bilancio probabilmente nel breve termine peseranno sulle prospettive di crescita degli Stati membri.
Nel 2012 il Pil dell’area euro è visto in contrazione dello 0,3%, contro il +0,8% stimato lo scorso novembre. Considerando l’intera Unione Europea la stima è di un Pil 2012 piatto rispetto al +0,6% di novembre. L’inizio della fase di recupero è atteso nella seconda metà dell’anno “ma dovrebbe essere più modesto e più in là nel tempo rispetto alle previsioni precedenti”.