Forex: il greggio torna a crescere e spinge al ribasso il dollaro
I rialzi del greggio tornano a penalizzare il dollaro. Le nuove tensioni in arrivo dalla Libia hanno fatto tornare gli acquisti sulle materie prime, indebolendo l’andamento del biglietto verde. Secondo indiscrezioni le forze fedeli a Gheddafi nel corso di bombardamenti avrebbero danneggiato dei serbatoi di stoccaggio di greggio nella parte orientale della Libia. Il petrolio, con il brent a 115,45 ed il light a 104,6 dollari, beneficia anche dei dati sulle scorte statunitensi, scese di 2,5 mln (consenso +400 mila).
Un movimento che ha finito per indebolire il dollaro, che in questo momento quota 1,3904 nell’eurodollaro e 82,700 yen. La moneta unica nel corso della seduta è stata sostenuta, fanno notare i trader, dagli acquisti di bond portoghesi da parte della Bce, che ha provato a raffreddare gli animi dopo l’asta di bond lusitani.
Oggi Lisbona ha allocato 1 mld di euro in titoli con scadenza settembre 2013. Il rendimento dei titoli, di poco sotto il 6% (al 5,993% dal 4,086% del settembre 2010) ha riproposto con forza la questione dei debiti sovrani e fatto tornare d’attualità le difficoltà per i Paesi periferici di finanziarsi sui mercati.
Il dollaro perde terreno anche contro la sterlina, supportata dai dati relativi la bilancia commerciale di gennaio. Nel primo mese dell’anno il disavanzo commerciale britannico è sceso a 7 mld di sterline, rispetto ai -9,7 mld del dicembre 2010. Gli analisti avevano pronosticato una contrazione meno accentuata a -8,5 mld. Il cable, il cambio sterlina/dollaro, quota in crescita dello 0,26% a 1,6200.
John J. Hardy, Consulente di Saxo Bank, evidenzia come il miglioramento sia frutto non solo “delle condizioni meteorologiche, che hanno impedito le spedizioni, e delle importazioni di aeromobili prima dell’inizio del 2011” ma anche “del notevole aumento delle esportazioni, un fenomeno destinato ad accentuarsi nei mesi e negli anni a venire”.