Forex: grazie alle indicazioni macro torna la voglia di rischiare
I dati macroeconomici e la conseguente buona intonazione dei listini hanno riportato sui mercati l’appetito per gli asset considerati più a rischio, un movimento che sul valutario si traduce in un rafforzamento delle valute ad alto rendimento.
Dopo i dati incoraggianti arrivati dagli Stati Uniti ieri, oggi è stata la volta del Pil australiano, la cui crescita (+1,2% t/t e +3,3% annuo) ha toccato i massimi da tre anni, e del Pmi manifatturiero cinese, salito a 51,7 dai precedenti 51,2 (consenso a 51,5).
Nonostante il dollaro/jpy si mantenga ancora in quota 84 (-0,1%), la moneta unica recupera lo 0,8% nei confronti della divisa giapponese a 107,53 e quota a 1,28 (+1%) contro dollaro. In risalita a 1,2981 anche l’eur/chf, dopo i nuovi minimi toccati ieri.
Grazie ai dati macro mostra i muscoli anche il dollaro australiano, che guadagna più di un punto percentuale nei cross con il dollaro canadese (0,9589), con il franco svizzero (0,9176) e con il greenback (0,9047). Scende di mezzo punto percentuale invece l’eur/aud a 1,4140.