Forex: il franco ancora sugli scudi, calo del biglietto verde nonostante l’accordo anti-default
Il dollaro non capitalizza l’accordo anti-default. Il tanto atteso accordo per innalzare il tetto del debito statunitense è stato raggiunto. Dopo mesi di trattative i leader di Camera e Senato hanno trovato un’intesa per evitare l’insolvenza della prima economia. Lo ha annunciato lo stesso presidente Obama, che ha dichiarato che il tetto del debito nazionale sarà incrementato di 2,1 mila miliardi di dollari, quanto basta per arrivare al 2013.
Nonostante questo, il dollaro non riesce a beneficiare dell’accordo. Il greenback sconta i timori di un downgrade del merito di credito statunitense. Già nelle scorse settimane le agenzie di rating avevano ammonito l’esecutivo Usa: in mancanza di un serio piano di riduzione del deficit, la tripla A statunitense è a rischio. L’approvazione in extremis di un accordo anti-default ed il debito monstre a stelle e strisce non sono compatibili con il massimo giudizio assegnato dalle agenzie di rating.
Secondo Barclays Capital il downgrade sul merito di credito statunitense “sarà probabilmente posticipato al 4° trimestre”. Alla luce dei tagli alla spesa annunciati a corollario dell’accordo, che prevedono risparmi complessivi per 2,5 mila miliardi nei prossimi dieci anni, BarCap ritiene che le agenzie potrebbero attendere qualche mese per vedere se la seconda parte del piano sarà applicata.
Il Dollar index, l’indicatore che valuta l’andamento del biglietto verde nel confronto con un basket di valute, quota stabile a 73,7 punti mentre il cross con il franco svizzero scambia in calo dell’1,1% a 0,7831, non lontano dal nuovo record toccato poco fa a 0,7815.
In calo anche il dollaroyen, che perde poco meno di mezzo punto percentuale a 76,950, nei pressi di quota 76,250, il minimo storico che aveva fatto scattare l’intervento coordinato per allentare la pressione sulla divisa nipponica. Vendite anche sull’eurojpy e sull’eurchf. Il primo scende a 110,79 mentre il secondo scambia nei pressi del nuovo minimio toccato a 1,1262.
E segno meno anche per la sterlina, che paga pegno all’indice che misura la fiducia dei direttori degli acquisti del manifatturiero. Il Pmi a luglio è sceso sotto i 50 punti, la soglia che divide recessione ed espansione economica, attestandosi a 49,1. Il cable (gbpusd) scende dello 0,3% a 1,6362 mentre l’euro sterlina con un +0,6% si porta a 0,8798.
Per quanto riguarda gli altri dati di oggi, la disoccupazione della Zona Euro a giugno si è confermata al 9,9% mentre il Pmi manifatturiero di luglio si è attestato a 50,4 punti, confermando la lettura preliminare.