Forex: finito l’effetto-Moody’s, euro sopra 1,23 contro dollaro
Dopo qualche incertezza seguita il downgrade di Moody’s sulla Grecia, le Piazza azionarie e l’euro riprendono la loro risalita. A migliorare l’intonazione generale ci hanno pensato i buoni risultati delle aste di titoli pubblici di Spagna (5,2 mld), Belgio (2,5 mld) e Irlanda (1,5 mld); la moneta unica ha così ripreso a guadagnare contro dollaro, con il cross che in questo momento quota non lontano dai massimi di seduta (1,2332) a 1,2316 (+0,86%). Negli Stati Uniti tengono ancora banco le future mosse della Federal Reserve. “Il consensus degli analisti tende a spostare al 2011 l’ipotesi di un primo rialzo del tasso di riferimento”, fanno notare gli esperti di Mps Capital Services.
Per quanto riguarda i dati macro, gli operatori hanno dato scarsa importanza ai 28,7 punti dello Zew, contro i 42 del consenso (che in qualunque caso rimane nei pressi della media storica a 27 punti). In calo anche l’indicatore relativo l’intera Eurozona, dimezzatosi da 37,6 a 18,8 punti. Dall’altra sponda dell’Atlantico, sotto le stime i prezzi delle importazioni, in discesa dello 0,6% m/m a maggio (consensus -1,2% m/m), e l’Empire manufacturing di giugno, a 19,57 punti (20 punti). Meno mezzo punto percentuale su base mensile per l’indice Redbook (prime due settimane di giugno) e flussi netti Tic in contrazione a 83 miliardi, dai 140,5 miliardi di dollari di marzo. Arrivato anche l’indice del National Home Builders (Nahb) relativo lo stato di salute del mercato immobiliare Usa, che a giugno è sceso a 17 punti, al di sotto dei 22 precedenti e del consenso.
Dalla Gran Bretagna buone notizie dall’inflazione di maggio, scesa dal 3,7 al 3,4 per cento; il dato “core”, calcolato al netto delle variazioni dei prodotti alimentari e di quelli energetici, registra una contrazione dal 3,1% al 2,9%. Nonostante questa notizia allontani l’ipotesi di un’anticipazione della politica restrittiva, il cable (gbp/usd) segna una crescita superiore al mezzo punto percentuale a 1,4811. Il dollaro perde terreno (-0,49% per il dollar index a 86,02) anche contro lo yen, portando il cross a 91,180 (-0,46%). La Bank of Japan nel confermare il costo del denaro allo 0,1%, ha annunciato un piano da 3 trilioni per agevolare il credito alle imprese.