Forex: l’eurodollaro si conferma ai minimi da 22 mesi
Seduta all’insegna della debolezza per la moneta unica, spinta al ribasso dalla querelle legata alla permanenza di Atene nell’Eurozona e dalle indicazioni macroeconomiche. Nonostante le inevitabili smentite, il rimbalzo dell’euro, dopo i minimi da 22 mesi toccati ieri, è naufragato in scia delle indiscrezioni relative la necessità per i Paesi europei di dotarsi di un piano di emergenza per fronteggiare l’eventuale uscita della Grecia da Eurolandia.
La moneta unica ha poi risentito degli aggiornamenti arrivati dagli indici Pmi e dall’Ifo tedesco. L’indicatore che misura la fiducia dei direttori degli acquisti del manifatturiero europeo a maggio è sceso da 45,9 a 45 punti mentre il dato relativo il comparto servizi è passato da 46,9 a 46,5 punti. Sotto le stime anche l’indice tedesco Ifo sul clima degli affari che a maggio si è attestato a 106,9 punti, contro i 109,9 della precedente rilevazione.
Nel corso della seconda parte l’eurodollaro ha toccato un massimo di seduta a 1,2619 poco dopo la pubblicazione del dato statunitense relativo le nuove richieste di sussidio, scese la scorsa settimana da 372 a 370 mila. In questo momento il cross quota 1,2579, di poco sopra gli 1,2560 dollari precedenti. Sempre per quanto riguarda i dati statunitensi, in linea con le attese il +0,2% messo a segno dagli ordini di beni durevoli.
“Per le prossime ore -si legge nella nota diffusa oggi dagli analisti di FXCM- consideriamo interessante il livello rotto ieri di 1,2625 come resistenza. Un grafico orario sta mostrando una configurazione interessante, che almeno in teoria dovrebbe portare ad una ulteriore continuazione del trend negativo: si tratta di una configurazione a triangolo con i due estremi posizionati, oggi, a 1,2590 e 1,2560. Siamo particolarmente interessati alla rottura del supporto dinamico che troverebbe in 1,2475 il primo obiettivo”.
Dalla Cina ancora segno meno per il Pmi manifatturiero preparato da HSBC, passato da 49,3 a 48,7 punti. Si tratta del settimo mese consecutivo in cui l’indicatore si conferma sotto quota 50 punti, lo spartiacque che separa recessione ed espansione dell’attività economica. Nonostante questo, recupera terreno il dollaro australiano. L’aussie quota 0,9780 dollari statunitensi (+0,6%) e 1,2859 nel cambio eur/aud (-0,4%).
Ieri il premier cinese Wen Jiabao ha annunciato che l´esecutivo cinese incrementerà le misure destinate a rafforzare la crescita dell´economia. Le nuove misure saranno incentrate su un “aggiustamento -si legge nella nota diffusa dal premier- delle politiche attualmente in vigore” perché “la pressione ribassista sull´economia sta aumentando”. Il governo punta ad incrementare la domanda interna ed ad incoraggiare gli investimenti privati nei settori tradizionalmente appannaggio dello Stato.