Notizie Forex: euro/dollaro senza direzione in attesa dei dati Usa del pomeriggio

Forex: euro/dollaro senza direzione in attesa dei dati Usa del pomeriggio

16 Settembre 2010 08:18

Atmosfera da Day After sul mercato valutario. All’indomani della mossa del Giappone volta a calmierare l’ascesa dello yen, il dollaro ritraccia lievemente con cross dollaro/yen a 85,4 yen, mentre l’euro/dollaro continua a mantenersi a ridosso della soglia di 1,30 dollari in attesa dei dati macro in arrivo nel pomeriggio dagli Stati Uniti.

In particolare oggi le attenzioni saranno rivolte sull’indice Philadelphia Fed relativo al mese di settembre: il consensus punta su un rialzo a 0,5 punti dai -7,7 del mese precedente. In agenda anche il consueto dato settimanale sulle richieste di sussidi di disoccupazione attese in rialzo a 459 mila unità dalle 451 mila precedenti. Da segnalare infine che oggi il Segretario del Tesoro statunitense, Timothy Geithner, testimonierà davanti al Senate Banking Committee sulla politica valutaria cinese. Geithner nei giorni scorsi ha rimarcato come la Cina ha fatto molto poco negli ultimi mesi nonostante l’annuncio di giugno circa la volontà di lasciare che lo yuan rifletta di più le forze di mercato.

Tornando alla mossa giapponese per fermare l’eccessivo apprezzamento dello yen, la Bank of Japan ha confermato che l’iniziativa è volta a proteggere l’economia giapponese che rischia di essere destabilizzata da dall’instabilità di cambi e Borse anche alla luce delle crescenti incertezze sul futuro, citando anche il rallentamento dell’economia statunitense. “solo perché i giapponesi comprano dollari, non significa che tutti lo faranno”, rimarcano oggi gli esperti di Forex Capital Markets (FXCM). “I dettagli sulla vendita non sono stati ancora resi noti, ma le stime parlano di 100-500 miliardi di yen, una goccia nell’oceano rispetto ai 14.800 miliardi venduti in tre mesi nel 2004, anno a cui risale l’ultimo intervento diretto del Giappone sul mercato valutario”, ha sottolineato David Choe di IG Markets. Tuttavia, rileva Choe, “non è chiaro quanto l’intervento diretto possa essere efficace a fermare l’ascesa dello yen nel medio termine, in particolare senza il sostegno di altre nazioni”.