Forex: euro torna a testare tenuta quota 1,40 dollari, si rafforza ancora lo yen
La debole intonazione dei mercati europei pesa sull’euro mentre continua l’ascesa delle valute rifugio. La moneta unica europea viaggia in deciso calo rispetto al dollaro con cross a 1,405 dopo aver toccato un minimo a 1,4017 dollari. Il cross dollaro/yen continua a muoversi a ridosso di quota 79 yen.
E’ stato fissato per giovedì prossimo il vertice straordinario tra i capi di stato e di Governo dell’Euro Zona che riguarderà “la stabilità finanziaria dell’Area Euro e il futuro finanziamento del programma greco”. Ieri la cancelliera tedesca Angela Merkel ha nuovamente caldeggiato un forte coinvolgimento delle banche nel nuovo piano di salvataggio per la Grecia. Di contro il numero uno della Bce, Jean Claude Trichet, ha rimarcato in un’intervista la posizione dell’Eurotower contraria a una ristrutturazione del debito greco.
Intanto torna a salire il differenziale tra il Btp italiano a dieci anni e il suo corrispettivo tedesco (Bund). Lo spread Btp-Bund, secondo i dati Bloomberg, si è riportato a 325 punti base. “I rendimenti sui titoli di stato italiani sarebbero dovuti calare in seguito all’approvazione della manovra finanziaria: il fatto che questo non sia avvenuto rappresenta un segnale di sfiducia nei confronti del Governo guidato da Berlusconi”, rimarcano oggi gli analisti di CMC Markets.
Venerdì dopo la chiusura dei mercati sono stati diffusi i risultati degli stress test con 8 banche europee che non li hanno superati e dovranno procedere a rafforzamenti patrimoniali per 2,5 miliardi di euro. Test superati per le cinque banche italiane. “Con una politica di tassi al rialzo come quella messa in atto dalla Bce – sottolinea oggi MIchael Hewson, analista di CMC Markets – risulta sorprendente come sia le banche irlandesi che quelle portoghesi possano essere considerate indenni dal rischio rappresentato dai mutui a tasso variabile, che rappresentano la gran parte dei contratti stipulati in quelle nazioni”.
Volgendo lo sguardo oltreoceano, continuano le difficoltose trattative per trovare un accordo per la fissazione di un nuovo tetto del debito entro la scadenza del 2 agosto. “Mi aspetto che i leader del Congresso diano prova della stessa volontà per arrivare a un compromesso”, ha detto venerdì il presidente degli Usa, Barack Obama. Tensioni che stanno contribuendo a favorire l’ascesa dell’oro come bene rifugio che si è portato sui nuovi massimi assoluti sopra la soglia dei 1.600 dollari l’oncia. Il metallo giallo è reduce da 11 sedute consecutive intonate al rialzo, striscia più lunga dal lontano 1980.