Notizie Forex: l’euro torna sopra quota 1,27, acquisti anche sul loonie

Forex: l’euro torna sopra quota 1,27, acquisti anche sul loonie

18 Maggio 2012 14:55

Seconda parte di seduta con il segno più per la moneta unica. L’apertura positiva di Wall Street in scia dell’euforia che sta accompagnando lo sbarco di Facebook, nel corso della seconda parte ha permesso all’euro di riportarsi sopra quota 1,27 dollari. Dopo esser sceso ad un minimo di seduta a 1,2641, non lontano dall’1,2625 toccato il 16 gennaio (il livello minimo dall’agosto 2010), il cambio con il dollaro attualmente quota 1,2715 mentre quello con lo yen scambia a 100,82. L’avversione al rischio che ha caratterizzato l’ottava è ben evidenziata dai rispettivi saldi settimanali, che segnano un -1,6% ed un -2,4%.

Oggi il Commissario europeo al commercio, Karel De Gucht, nel corso di un’intervista ha rivelato che la Commissione europea e la Bce stanno lavorando a un piano per gestire l’uscita di Atene dall’euro. De Gucht si è però detto convinto che “l’uscita della Grecia non significherà la fine dell’euro”. Le parole del Commissario sono state seccamente smentite dal vicepresidente Olli Rehn, secondo cui “non stiamo lavorando ad un’uscita della Grecia”.

In evidenza anche il dollaro canadese, spinto al rialzo dall’aggiornamento relativo l’andamento dei prezzi al consumo. Nel corso del pomeriggio, l’Ufficio centrale di statistica ha annunciato che ad aprile l’inflazione è salita del 2% annuo, contro il +1,9% della precedente rilevazione. L’indice “core”, quello che non tiene conto delle variazioni registrate dai prodotti maggiormente volatili, ha evidenziato un +2,1%, dal +1,9% precedente. Gli analisti avevano previsto un dato in linea con precedente.

La notizia ha sostenuto l’andamento del loonie, che quota 1,0177 contro il biglietto verde e 1,2931 nei confronti della moneta unica, alla luce delle dichiarazioni rese un mese fa dal governatore della Bank of Canada. Secondo il n.1 della BoC, Mark Carney, un incremento del costo del denaro potrebbe essere necessario nel caso in cui l’andamento dell’inflazione dovesse evidenziare pressioni rialziste.