Forex: l’euro torna a scendere, permangono dubbi dopo maxi-piano salvataggio Grecia
Il maxi-piano di salvataggio per la Grecia (110 mld di euro in tre anni) viene accolto male dalla moneta unica europea. L’euro interrompe la striscia di rialzi che durava da tre sedute e viaggia oggi in calo di oltre mezzo punto percentuale rispetto al dollaro. Alle 9.40 il cross viaggia a quota 1,322 dollari.
Nelle casse di Atene andranno 110 miliardi di euro, di contro il Paese ellenico si è impegnato a un massiccio piano di austerity che dovrebbe permettere di riportare il deficit sotto il 3% entro il 2014. Il piano triennale di aiuti alla Grecia concordato da Fondo Monetario Internazionale, Ue e Banca centrale europea potrebbe però rivelarsi non sufficiente per chiudere la crisi del debito che sta caratterizzando l’eurozona. Predomina l’incertezza tra gli investitori europei che quindi preferiscono vendere l’euro. “L’euro rimarrà debole e potrebbero esserci nuovi piani di salvataggio”, ha dichiarato a Bloomberg Tv il guru Marc Faber prevedendo per la Grecia una terribile austerità accompagnata da recessione.
Aumento dell’avversione al rischio sui mercati che rafforza lo yen che sale rispetto a tutte le altre principali valute. Il cross euro/yen è in deciso calo a 124,25 yen, mentre il dollaro/yen si posiziona a 93,93 yen.
Prima seduta di maggio che vede le Borse di Tokyo e Londra chiuse per festività. Giornata che risulta comunque ricca di appuntamenti economici. In attesa dei dati sul mercato del lavoro in arrivo a fine settimana, oggi è in agenda l’indice Ism manifatturiero statunitense relativo al mese di aprile. L’Ism, indice che si basa su un’indagine svolta tra i direttori d’acquisto di circa 300 aziende statunitensi e rappresenta il rapporto più importante per il settore manifatturiero, è atteso stabile a quota 59,6 punti. Si tratta dei massimi a 5 anni, poco lontano dai massimi decennali toccati nel maggio 2004 a quota 61,4 punti.
Molto importanti anche i dati su reddito e spese personali a marzo diffusi dal Bureau of Economic Analysis del Dipartimento del Commercio. La spesa per consumi personali a marzo è attesa in crescita dello 0,6% m/m dopo il +0,3% del mese precedente. La spesa personale in consumi o Pce (Personal Consumption Expenditure) viene divisa in consumi per beni durevoli, non durevoli e servizi ed è un buon indicatore dello stato di salute dell’economia poiché i consumi rappresentato una larga fetta del prodotto interno lordo statunitense (circa il 70%). Venerdì indicazioni molto positive sono arrivate proprio dai consumi personali che nel primo trimestre 2010 sono saliti del 3,6%, livello massimo degli ultimi 3 anni.