Forex: euro si mantiene sui massimi a 3 settimane, stasera le minute della Fed
Consolida oggi l’euro che viaggia in area 1,364 dollari dopo aver toccato ieri nell’intraday i massimi a tre settimane a 1,3699. Continua l’ottimismo circa una risoluzione della crisi del debito Ue con Wall Street in rialzo del 3% ieri e i mercati asiatici in buona ascesa anche oggi. Dalla Cina, in particolare, è arrivata la notizia che un fondo a controllo statale ha acquistato sul mercato azioni delle principali banche cinesi (Industrial and Commercial Bank of China, Bank of China, Agricultural Bank of China e China Construction Bank). Il piano di acquisto di azioni andrà avanti per un anno.
Relativamente all’Europa, slitta di circa una settimana l’incontro tra i leader europei per discutere della crisi del debito sovrano, che era stata fissata al 17 ottobre. L’Ecofin e l’Eurogruppo si dovrebbero riunire il 23 ottobre. Oggi intanto sono arrivate le parole di Jean Claude Trichet. Il presidente uscente della Bce ha rimarcato che la crisi del debito Ue ha raggiunto delle proporzioni sistemiche ed è necessaria una risposta chiara alla crisi, esortando in tal senso le autorità a coordinare gli sforzi per la ricapitalizzazione.
Mantengono cautela sull’euro gli analisti di CMC Markets: “Il rally dell’Euro registrato ieri ha la consistenza dell’elio – rimarca Michael Hewson di CMC Markets – e si sgonfierà non appena i mercati realizzeranno che Merkel e Sarkozy non saranno in grado di mantenere le loro promesse. Anche il posticipo del summit europeo al 23 ottobre sembra nascondere, dietro le scuse di facciata, il profondo disaccordo dei policymakers europei su una risposta omnicomprensiva da condividere”. . Per il momento, rimarca l’esperto di CMC Markets, il recupero della moneta unica oltre 1,37 dollari potrebbe estendersi fino a 1,3850, “per riaprire lo scenario ribassista, occorre tornare sotto 1,3520”.
Oggi i mercati guarderanno principalmente ai riscontri che arriveranno dalla pubblicazione delle minute della riunione di settembre della Federal Reserve. Si cercherà soprattutto di capire se l’istituto centrale è propenso a nuovi piani di stimoli monetari. “Si cercherà innanzitutto di capire in che modo si è discusso di essi, siano essi aiuti non standard oppure un vero e proprio QE3”, rimarca la nota odierna di Fxcm che aggiunge: “Nel momento in cui dovesse passare il messaggio che si è discusso dell’argomento e che si sta cercando di capire quale sarebbe il metodo migliore di intervento, allora le aspettative degli analisti posizionerebbero il timing dell’intervento sul prossimo mese di novembre, mentre qualora dovessero comunicare che le discussioni sono state accese e contrastanti, ci si muoverà più in là, con effetti pesanti sul dollaro americano”.