Forex: l’euro si mantiene sopra quota 1,34 $, sterlina e aussie in recupero
L’euro tenta di confermare la propria intonazione positiva dopo lo strappo al rialzo della vigilia in seguito alle mosse non convenzionali messe in atto dalla Bce. L’istituto di Francoforte ha varato un piano di acquisto di covered bond per 40 miliardi di euro a partire da novembre fino a fine ottobre 2012. Via libera anche a due operazioni di rifinanziamento a lungo termine: una a 12 mesi a ottobre prossimo e l’altra a 13 mesi a partire da dicembre prossimo. A metà mattinata il cross euro/dollaro viaggia in area 1,344 dollari. “La moneta unica sembra ora orientata a riconquistare 1,35 dollari prima e 1,37 poi, nonostante la tendenza di fondo rimanga ribassista”, rimarcano gli analisti di CMC Markets.
La Bce ha mantenuto come da attese i tassi fermi all’1,5%. Oggi Antonio Borges, direttore del Dipartimento per l’Europa del Fondo Monetario Internazionale, ha sottolineato che c’è spazio per un abbassamento dei tassi di interesse nell’Eurozona con le aspettative sull’inflazione che sono ben ancorate. Quella di ieri è stata l’ultima riunione presieduta da Jean Claude Trichet che da novembre lascerà il posto a Mario Draghi.
Day-after anche per la sterlina che risale rispetto al dollaro dopo aver toccato ieri i minimi dal luglio 2010. Il cross sterlina/dollaro si è riportato sopra quota 1,55 dollari. Ieri la Bank of England ha aumentato di 75 miliardi di sterline l’ammontare del piano di quantitative easing con gli acquisti di Gilt che avverranno nell’arco dei prossimi 4 mesi. “Questa ulteriore misura è adeguata e aiuterà a sostenere la ripresa del Regno Unito, che fino ad ora è stata fragile e al di sotto delle aspettative”, commenta Stewart Robertson, Senior Economist di Aviva Investors.
Tra le altre valute si muovono in deciso recupero anche le commodity currewncy con in particolare il dollaro australiano risalito a 0,98 rispetto al dollaro Us. “Il Dollaro Australiano potrebbe superare 0,9850 qualora il dato americano di oggi sui dati del lavoro Usa nel mese di settembre dovessero mostrare una crescita degli occupati sopra le 100.000 unità – sottolineano gli analisti di CMC Markets – il che sarebbe difficilmente compatibile con un’economia in recessione”.
Le attese per i dati odierni sul mercato del lavoro statunitense sono di una creazione di 50 mila nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli dopo la variazione mensile nulla di agosto. In particolare il saldo del settore privato aveva evidenziato ad agosto un modesto più 17 mila, peggiore riscontro dal febbraio 2010, Il tasso di disoccupazione è atteso stabile al 9,1%.