Forex: l’euro ripiomba ai livelli di inizio marzo
Si avvia al termine una settimana difficile per l’Euro. La debolezza della vigilia causata dalla rinnovata incertezza che circonda la situazione greca dovrebbe portare l’euro ad archiviare la peggiore settimana da inizio febbraio per la Moneta unica europea. Il cross euro/dollaro ieri è sceso velocemente a cavallo di quota 1,36 dollari e oggi prosegue la discesa con cross alle 11.20 a 1,3568 dollari (-0,48%), sui minimi intraday e ritornando sui minimi di inizio marzo.
Ieri il premier greco George Papandreu ha lanciato un nuovo messaggio all’Unione Europea. “O si fornisce alla Grecia quello che potrebbe dare il Fmi oppure ci si dovrà rassegnare a rivolgersi al Fmi”, ha detto il premier ellenico aggiungendo che spera non sia necessario. Grecia che al momento non ha ancora fatto nessun passo ufficiale, come confermato ieri da un funzionario del Fmi. Settimana prossima (25-26 marzo) la situazione dovrebbe chiarirsi con il vertice dei leader dell’Unione che potrebbe dare le prime indicazioni certe circa il piano di aiuti alla Grecia da parte di Bruxelles.
Oggi il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, ha rimarcato come la finanza deve essere riconnessa all’economia reale. Il numero uno dell’Eurotower ha sottolineato come le riforme devono spingersi oltre il settore bancario e riguardare “le istituzioni non finanziarie e il funzionamento dei mercati” perché i mercati finanziari non sempre sono efficienti.
Le indicazioni arrivate ieri dal fronte macroeconomico non hanno offerto una direzionalità precisa con le nuove richieste di sussidi di disoccupazione in calo di 5 mila unità la scorsa settimana (a 457 mila, con il consenso a 455 mila), l’inflazione invariata a febbraio (+0,1% le attese) e il Philly Fed a 18,9 (consensus a 18). Oggi giornata scarna di dati economici con nessun dato in arrivo da oltreoceano. In Europa è già stato diffuso l’indice sui prezzi alla produzione tedesco di febbraio, risultato invariato su base mensile. Le attese erano per un rialzo dello 0,1%. A livello tendenziale l’indice ppi risulta in calo del 2,9% (consensus -2,8% a/a). In Italia gli ordini all’industria sono risultati in calo a gennaio. Nel primo mese dell’anno, secondo i dati diffusi dall’Istat, gli indici destagionalizzati del fatturato e degli ordinativi hanno registrato, nel confronto con il mese precedente, un incremento del 2,7 per cento, il primo, ed una diminuzione del 2,8 per cento, il secondo, sotto le attese che erano di un calo limitato allo 0,2%.